Sul tetto di via Prenestina 135 da novembre, un presidio dei lavoratori laziali dei treni notte resta in attesa degli sviluppi dopo l’incontro tra Regione e parti sociali.
Il presidio di protesta dei lavoratori laziali dei treni notte, attivo dal 24 novembre 2011, ha festeggiato il Natale continuando la sua agitazione a via Prenestina 135, a pochi metri dal tratto sopraelevato della Tangenziale Est, contro i licenziamenti subiti dall’11 dicembre scorso dagli 800 operatori italiani del loro comparto.
E così, dopo aver visto striscioni di protesta e un pupazzo che penzola da una corda vestito come un operatore, ora si apprestano a raccogliere firme per il ripristino dei treni notturni e il reintegro di tutti i lavoratori.
Il presidio di protesta ha dato vita anche a un gruppo Facebook, grazie al quale gli operatori dei treni notte del Lazio in agitazione si scambiano post, pareri e foto sulla loro vicenda mantenendo, al contempo, il contatto con gli altri manifestanti permanenti di altre regioni, e un canale youtube, sul quale caricano di volta in volta i video realizzati dagli stessi lavoratori che formano il presidio.
Da Roma a Milano, dove dall’8 dicembre in tre sono saliti su una torre alla Stazione Centrale. Lì, a 30 metri d’altezza, stessa storia, stesse feste natalizie amare: cenone e nuovo anno sulla torre, con famiglie e figli giù a festeggiare con loro in collegamento telefonico. Ancora, per chiedere una soluzione per gli 800 licenziamenti. E in Lombardia qualcosa è successo: negli ultimi giorni dell’anno è stato firmato un accordo in Regione per ricollocare i 152 lavoratori in esubero nel servizio treni notte. Ma l’accordo non è bastato a convincere i tre lavoratori sulla torre a scendere: Cisl e Uil hanno firmato, la Cgil no, spiegando che quella trovata in Lombardia “non sarà una soluzione ripetibile”, e che quindi questo costituirebbe “una pesante ipoteca sul destino degli altri 700 lavoratori in Italia”.
G. Currado
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