Si è spento a La Jolla, in California, Renato Dulbecco, biologo medico e genetista italiano, insignito nel 1975 del premio Nobel per la medicina per la scoperta del meccanismo di azione dei virus tumorali nelle cellule animali.
Si è spento a La Jolla, in California, Renato Dulbecco, biologo medico e genetista italiano, insignito nel 1975 del premio Nobel per la medicina per la scoperta del meccanismo di azione dei virus tumorali nelle cellule animali. Lo scienziato è morto due giorni prima del suo 98esimo compleanno nella città statunitense in cui viveva da ormai mezzo secolo. “Le sue condizioni di salute erano ottime fino a sei mesi fa, poi ha avuto un malanno”, ha spiegato Paolo Vezzoni, che dal 1987 collaborava con Dulbecco al ‘Progetto genoma umano’ del Cnr. La notizia della morte dello scienziato è stata confermata dal presidente del Cnr, Luigi Nicolasi. La vita – Renato Dulbecco era il papà del progetto genoma umano e insignito nel 1975 del Premio Nobel per la Medicina per le sue scoperte in materia di interazioni tra i virus tumorali e il materiale genetico della cellula. Nato a Catanzaro, in Calabria, il 22 febbraio del 1914, lo scienziato italiano era figlio di padre ligure impegnato nel Genio Civile. Il grande pubblico ricorda lo scienziato anche nei panni di ‘presentatorè quando nel 1999 è salito sul palco dell’Ariston al Festival di Sanremo insieme a Fabio Fazio e Laetitia Casta. Proprio per il lavoro del padre, il giovane Renato si trova fin da ragazzino a dover girare in tutto il Paese, approdando a Cuneo prima, poi a Torino e infine a Imperia, dove frequenta il liceo De Amicis, la spiaggia e un piccolo osservatorio. Compie gli studi universitari a Torino in Medicina, benchè amasse la fisica, e incontra Salvatore Luria e Rita Levi Montalcini (nella foto in alto con Dulbecco), occupandosi prevalentemente di biologia. Nel 1936 inizia il servizio militare e nel 1939 viene richiamato alle armi, inviato prima in Francia e poi in Urss, sul Don, da dove torna dopo alcuni mesi di ospedale militare. Caduta la dittatura fascista, Dulbecco entra a far parte delle Resistenza e fa parte del Cln della città di Torino, diventando anche membro della giunta popolare guidata dal sindaco Giovanni Roveda. Dopo la guerra, Renato Dulbecco inizia a occuparsi di biologia. Desidera occuparsi di genetica e può farlo entrando nel gruppo di lavoro di Luria. Negli states – Dulbecco si era trasferito per la prima volta negli Stati Uniti nel 1947, nell’Indiana, a Bloomington. E’ una breve esperienza, che tuttavia consente a Dulbecco di essere notato da Max Delbruck, che porta il ricercatore in California, al Caltech. Qui diventa professore. Nel 1962 si trasferisce al Salk Institute e nel 1972 a Londra agli Imperial Cancer Research Fund Laboratories per poter lavorare nel campo dei tumori umani. Nel 1975, grazie alle sue scoperte in materia di interazioni tra virus tumorali e materiale genetico della cellula, Dulbecco è insignito del premio Nobel per la Medicina assieme a David Baltimore e Howard Temin. Dal 1986 è attivamente impegnato nel Progetto Genoma, la cui mappatura termina nel 2003 e di cui è stato uno degli iniziali promotori. E dal palcoscenico della scienza Dulbecco passa per un attimo anche al palco della grande musica. Nel 1999 infatti presenta il Festival di Sanremo insieme a Fabio Fazio e Laetitia Casta. Dona poi il compenso ricevuto per la creazione del Dulbecco Telethon Institute. Moltissimi e prestigiosi i riconoscimenti ricevuti da Dulbecco negli anni. Oltre al premio Nobel, lo scienziato italiano è stato insignito della laurea honoris causa in Scienze dall’Università di Yale, era membro dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia nazionale delle scienze americana e membro straniero della Royal Society inglese.
Foto di Maurizio Riccardi © Agrpress.it