“Arte Ricercata”: viaggio attraverso il collezionismo

Collezionismo moderno e collezionismo antico: cosa li distingue tra loro? “I collezionisti sono dotati di un istinto tattico: forti della...

"Arte ricercata"

Collezionismo moderno e collezionismo antico: cosa li distingue tra loro?

“I collezionisti sono dotati di un istinto tattico: forti della loro esperienza, quando vanno in una città che non conoscono, la più piccola bottega di un antiquario può rappresentare un fortino e la più sperduta cartoleria è una postazione chiave da conquistare”.

Così scriveva nel 1912 un giovane Walter Benjamin (1892-1940), il futuro grande filosofo dell’estetica, collezionista e autore del celeberrimo saggio L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica (1936).

In Arte Ricercata. Nuovo capitolo del collezionismo mitteleuropeo (Nová kapitola sběratelství ve střední Evropě) i due autori, gli storici dell’arte Eduard A. Safarik e Maria Isabella Safarik, attraverso un ricco catalogo di dipinti di pittori italiani del Cinquecento (Antonio Badile), mitteleuropei del Seicento (Mätthaus Gundelach – Gondolach, Johann Briederl – Brüderle -, detto Johann il Giovane, Johann Heinrich Schönfeld, Johann Carl Loth ), Settecento (Johann Kupezky – Kupecký -, Johann Melchior Roos, Petr Jan Brandl, Jan Jakub Hartmann, Antonín František, Jan Václav, Anton Graff, Johann Christian Brand, Martin Ferdinand Quadal – Chvátal) e Ottocento (Leopold Pollak, August Friedrich Piepenhagen, Eugenio – Eugen – de – von – Blas), spagnoli del Seicento (Francisco Ribalta) e Settecento (Juan Ruiz), olandesi del Cinquecento (Gillis Mostaert) e Seicento (Cornelis Lelienbergh, David de Coninck – Koninck -, detto Ramelaar), e alcune opere di scultori del Cinquecento (Franz I. Stainhart, Dominikus), soffermano la loro attenzione sul fatto che esplorare, conoscere e scegliere sono le parole chiave che racchiudono i concetti fondamentali che inducono l’uomo alla scoperta.

Un esploratore, indipendentemente dal fatto che scopra continenti o opere d’arte, non se ne appropria fino a quando non li/le studia o qualcuno li/le studia. L’analisi è il secondo passo fondamentale da compiere sui nuovi “territori” (terre, montagne, isole per quanto riguarda la geografia; quadri e sculture nell’arte). Così come dallo studio di un territorio (sia di ciò che si trova di sopra, sia di ciò che si trova di sotto) si conosce la storia di un popolo, allo stesso modo, quando un collezionista, un “esploratore d’arte” chiede ad uno specialista di guardare dietro una tela acquistata, di vagliare la sua esperienza per tirarne fuori un’attribuzione o una bibliografia che dia un nome alle sue scoperte, avviene esattamente la stessa cosa.

A prescindere dalle mode, dalle tendenze del momento e dalle disponibilità delle opere sul mercato, il Collezionismo inteso come raccolta di opere d’arte  ad opera di privati, è “universale e duraturo”. Una Collezione è un insieme inscindibile, diventa tale quando se ne fa un inventario, un database, una mostra, se ne crea un catalogo a prescindere dal tipo di raccolta; supera il suo luogo di provenienza e acquisisce un valore a sé stante dato dalla qualità, quantità, composizione e prezzo.

Una collezione ha in sé una parte casuale ed una ragionata, il catalogo. Gli autori vorrebbero  che il lettore in questo catalogo compisse un viaggio attraverso le opere, ma anche i luoghi, gli usi locali e gli ambienti, apprezzando l’insieme senza chiedersi più che cosa possono avere in comune le opere  catalogate.

Spesso un’opera d’arte nasce senza un nome. In questo catalogo abbiamo la fortuna di apprezzare la seconda fase dell’ «arte ricercata», quella dell’«arte esaminata», processo legato alla ricerca nella sua veste scientifica.

Un tempo pochi potevano ammirare le opere in casa, o, per quelle di argomento sacro, dovevano recarsi sul luogo in cui erano esposte. Nel mondo di oggi – già da parecchi anni fa -, considerando i numerosi supporti che potenzialmente si può avere a disposizione, il fatto di acquisire e apprezzare un’immagine è cosa possibile per un pubblico di fruitori molto più vasto. Il supporto è quello che distingue il semplice fruitore d’immagini dal collezionista: quest’ultimo cerca il supporto migliore, un legno, una cornice, dando  con la sua scelta una manifestazione di collezionismo consapevole.

Contrariamente al giudizio degli ortodossi, si ritiene che insieme allo stile, alla storia e all’estetica, anche il valore di mercato presente e futuro sia da inserire come parametro per valutare una collezione.

Gli autori spesso pensano il bello e il giusto siano prioritari in confronto al redditizio come basi di partenza  per una collezione di opere d’arte, dove per “giusto” s’intende l’acquisizione conforme alla legge, la conservazione e tutela del patrimonio artistico e la correttezza divulgativa della veridicità dell’opera.

Il patrimonio culturale è definito come tale proprio per via delle sue qualità culturali – ergo immateriali – e nello stesso tempo materiali. In una collezione troviamo un intero mondo di passioni, amore, sogni, denaro e scelte razionali.

Niente è più piacevole e accogliente di una casa di un collezionista che accoglie amorevolmente le sue opere nella sua vita quotidiana, in mezzo a fotografie e oggetti di famiglia.

Arte Ricercata, pubblicato da Hradec Králové, è disponibile online su safarikartmagazine.com

 

Alessandro Poggiani

Alessandro Poggiani

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da vent'anni circa, ha lavorato come battitore per libri, saggi ed articoli, e come segretario di produzione per un docufilm su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore, con la Dino Audino editore e con AGR. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e fotografo in occasione di incontri, dibattiti, presentazioni di libri, fiere librarie, vernissages e spettacoli teatrali.