Auguri a Brigitte Bardot

Brigitte Bardot il 28 settembre 2016 ha spento ottantadue candeline. Nata a Parigi nel 1934, Brigitte Anne Marie Bardot –...

foto Carlo Riccardi
Brigitte Bardot all'inizio degli anni Sessanta

Brigitte Bardot il 28 settembre 2016 ha spento ottantadue candeline.

Nata a Parigi nel 1934, Brigitte Anne Marie Bardot – meglio nota come Brigitte Bardot -, dopo gli inizi (1949) come danzatrice classica e come modella per foto di moda esordisce al cinema  in  ruoli secondari ne Le Trou Normand (1952) di Jean Boyer e ne I denti lunghi (1952) di Daniel Gélin.

Sia pur in un periodo di grande sviluppo del cinema europeo, la sua ascesa è straordinaria e sarà  una fra poche attrici europee a catturare l’attenzione dei mass media negli Stati Uniti. I suoi primi film, così come le sue apparizioni a Cannes e in numerosi album fotografici, contribuiscono alla diffusione del bikini. La moda degli anni Sessanta le si addice tanto da diventare, insieme a Marilyn Monroe e Jacqueline Kennedy, un soggetto dei dipinti pop di Andy Warhol.

I suoi film dei primi anni cinquanta sono soprattutto storie romantiche poco impegnate e appare in piccoli ruoli in tre film in inglese: Elena di Troia (1954) di Robert Wise, prodotto dalla Warner Bros, Atto d’amore (1954) di Anatole Litvak, e la commedia Dottore in alto mare (1955) di Ralph Thomas, gli ultimi due interpretati anche da Dirk Bogarde (futuro protagonista di Morte a Venezia – 1970 – di Luchino Visconti). Dopodiché, a partire dal ’56, anche i suoi numerosi film in francese avranno distribuzione internazionale.

Il regista Roger Vadim, conosciuto nel ‘50 contribuisce a lanciarla anche a livello internazionale e di promuovere l’immagine. Nel ’56, sotto la sua direzione, gira Piace a troppi, in cui lavora con un giovane Jean-Louis Trintignant (futuro protagonista de Il sorpasso – 1962 – di Dino Risi e Un homme et une femme – 1966 – di Claude Lelouche) e che sarà un grande successo mondiale.

Roger Vadim le procura anche un “invito” per  Hollywood, dove verrà considerata troppo “risqué” da gestire. Il cinema americano degli anni Cinquanta è ancora sotto le ferree regole del Codice Hays e pertanto vengono ancora favorite attrici “acqua e sapone” che rappresentano la “perfetta moglie americana” mentre già Jane Russell, in film come La linea francese (1953) di Lloyd Bacon viene accusata di aver “osato troppo”. L’erotismo vellutato di Brigitte Bardot in film come Mademoiselle Pigalle (1956) di Michel Boisrond ha successo al box office in quanto chiaramente etichettato come “europeo”. In ogni caso, una volta rientrata in Europa, la sua immagine pubblica ne trarrà uin vantaggio.

Dopo Una parigina (1957) di Michel Boisrond, Gli amanti del chiaro di luna (1958) di Roger Vadim, Babette va alla guerra (1959) di Christian Jacque, L’affare di una notte (1960) di Henri Verneuil, e La verità (1960) di Henri Georges Clouzot, Vita privata (1961), di Louis Malle, contiene numerosi elementi autobiografici.

Dopo Il riposo del guerriero (1962) di Roger Vadim e il celebre Le Mépris (Il disprezzo, 1963) di Jean-Luc Godard, in cui lavora con Jack Palance e con il regista Fritz Lang (nel ruolo di se stesso), si trasferisce nel Sud della Francia.

Nel ‘65 appare nel ruolo di se stessa nella commedia Erasmo il lentigginoso (1965) di Henry Koster, in cui recita con James Stewart.

Nella seconda metà degli anni Sessanta, appare in film come Viva Maria! (1965) di Louis Malle, Marie Soleil (1966) di Antoine Bourseiller, Il maschio e la femmina (1966) di Jean-Luc Godard, Tre passi nel delirio (1968), film a episodi diretto da Federico Fellini, Louis Malle e Roger Vadim, il western Shalako (1968) di Edward Dmytryk, in cui lavora con Sean Connery, L’orso e la bambola (1969) di Michel Deville, Les femmes (1969) di Jean Aurel.

A partire dal ‘62 Brigitte Bardot comincia ad affiancare alla carriera cinematografica anche quella di cantante, pubblicando alcuni singoli e album.

Nel ‘67 collabora con Serge Gainsbourg il quale scrive per lei alcune canzoni, fra cui Bonnie and Clyde, Comic Strip, e Je t’aime… moi non plus, all’epoca considerata “scandalosa” e che, per via di varie difficoltà con la censura, verrà registrata solo l’anno solo l’anno seguente con Jane Birkin.

Dopo Le novizie (1970) di Guy Casaril, La via del rum (1971) di Robert Enrico, Le pistolere (1971) di Christian Jacque e Una donna come me (1973) di Roger Vadim, nel ‘74, all’età di quarant’anni, Brigitte Bardot annuncia il suo ritiro dalle scene.

Dopo il ’62 (anno in cui interviene in una trasmissione televisiva denunciando i maltrattamenti subiti dagli animali da macello e diventa vegetariana), e ancor più a partire dagli anni Settanta, intraprende una seconda carriera come attivista per i diritti degli animali.

Nell’86 istituisce la Fondazione Brigitte Bardot per il Benessere e la Protezione degli Animali, che finanzia con oltre tre milioni di franchi raccolti vendendo all’asta i suoi gioielli e vari altri oggetti personali.

Nel ‘96 pubblica il libro autobiografico Initiales B.B. (titolo che si rifà all’omonima canzone di Serge Gainsbourg), in Italia pubblicato con il titolo Mi chiamano B.B., in cui racconta la sua vita privata, la sua carriera di attrice, e il rapporto conflittuale con la stampa, da cui si sentiva letteralmente “assediata”

Nel 2011 ha venduto i diritti del suo nome per una linea di abiti.

 

Alessandro Poggiani

Alessandro Poggiani

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da vent'anni circa, ha lavorato come battitore per libri, saggi ed articoli, e come segretario di produzione per un docufilm su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore, con la Dino Audino editore e con AGR. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e fotografo in occasione di incontri, dibattiti, presentazioni di libri, fiere librarie, vernissages e spettacoli teatrali.