Stefania Sandrelli il 5 giugno 2016 ha spento settanta candeline.
Nata a Viareggio (LU) nel 1946, esordisce al cinema in Gioventù di notte (1961) di Mario Sequi e si afferma molto giovane ne Il federale (1961) di Luciano Salce, in cui lavora con Ugo Tognazzi, Divorzio all’italiana (1961) di Pietro Germi, capolavoro della commedia all’italiana in cui lavora con Marcello Mastroianni, e Sedotta e abbandonata (1964), anch’esso diretto da Pietro Germi.
Con questi titoli diventa una star prima ancora di compiere vent’anni. In quegli anni interpreta anche film quali Il fornaretto di Venezia (1963) di Duccio Tessari, La bella di Lodi (1963) di Mario Missiroli, Le vergini (1963) di Jean-Pierre Mocky, e Lo sciacallo (1963) di Jean-Pierre Melville, in cui lavora con Jean-Paul Belmondo.
Diretta nuovamente da Pietro Germi, dopo il successo dei già citati Divorzio all’italiana e Sedotta e abbandonata, lavora ne L’immorale (1967) e ne Le castagne sono buone (1969), pellicole che tuttavia avranno successo inferiore in confronto alle due precedenti collaborazioni.
Negli anni Sessanta lavora anche in Io la conoscevo bene (1965) di Antonio Pietrangeli (considerata quasi all’unanimità come una fra le migliori interpretazioni della sua carriera), ne L’amante di Gramigna (1968) di Carlo Lizzani, in cui lavora con Gian Maria Volonté, e in Partner (1968) di Bernardo Bertolucci.
All’inizio degli anni Settanta l’attrice viareggina prende parte a Il conformista (1970) di Bernardo Bertolucci, in cui lavora con Jean-Louis Trintignant, e a Brancaleone alle crociate (1970) di Mario Monicelli – seguito del celebre L’armata Brancaleone, diretto quattro anni avanti dallo stesso Monicelli -, in cui recita con Vittorio Gassman.
Dopo questi due successi in Italia, lavora all’estero in Alfredo, Alfredo (1972) di Pietro Germi (al suo ultimo film), in cui duetta con Dustin Hoffman, e nel meno noto Il diavolo nel cervello (1972) di Sergio Sollima.
Nel ‘74 partecipa al capolavoro C’eravamo tanto amati di Ettore Scola, vicenda che ripercorre trent’anni di vita italiana, in cui lavora con Nino Manfredi e nuovamente con Vittorio Gassman.
Due anni dopo lavora per la terza volta con Bertolucci nel kolossal Novecento (1976), in cui recita con attori del calibro di Robert De Niro, Gerard Depardieu, Burt Lancaster, Sterling Hayden, Romolo Valli, e Francesca Bertini.
Negli stessi anni è protagonista assoluta di Delitto d’amore (1974) di Luigi Comencini, in cui recita con Giuliano Gemma, e lavora all’estero, sia pur con minore successo, in Profezia di un delitto (1975) di Claude Chabrol, Police Python 357 (1976) di Alain Corneau, e Un giorno e una notte (1976) di Nadine Trintignant.
La sua carriera prosegue con L’ascensore e Sarò tutta per te, episodi di Quelle strane occasioni (1976) di Luigi Comencini e Dove vai in vacanza? (1978) di Mauro Bolognini, Luciano Salce e Alberto Sordi, e con L’ingorgo (1979) di Luigi Comencini.
Gli anni Ottanta cominciano con La terrazza (1980) di Ettore Scola, Eccezzziunale… veramente (1982) di Carlo Vanzina e Vacanze di Natale (1983), anch’esso diretto da Carlo Vanzina e che inaugura il filone dei cosiddetti “cinepanettoni”.
Nel biennio ’83-’84 interpreta La chiave (1983) di Tinto Brass, L’attenzione (1984) di Giovanni Soldati, e Una donna allo specchio (1984) di Paolo Quaregna.
Nell’85-‘86 fa parte dei cast femminili di Segreti segreti (1985) di Giuseppe Bertolucci e Speriamo che sia femmina (1986) di Mario Monicelli. Diretta da Ettore Scola lavora ne La famiglia (1987), da Francesca Archibugi in Mignon è partita (1988), con cui ottiene un David di Donatello come Miglior Attrice Protagonista, e da Mario Monicelli ne Il male oscuro (1989).
In quegli anni comincia anche a prender parte a varie produzioni televisive: appare in un episodio de I racconti del maresciallo (1984), ma otterranno maggior successo le miniserie Come stanno bene insieme (1989), in cui lavora con Sergio Castellitto, e La moglie ingenua e il marito malato (1989), in cui recita con Diego Abatantuono.
Al cinema prosegue con Prosciutto, prosciutto (1992) di Bigas Luna e La cena (1998) di Ettore Scola, con cui vince per la terza volta il Nastro d’Argento. Ottiene consensi anche con Evelina e i suoi figli (1990) di Livia Gianpalmo, con cui ottiene una candidatura al David di Donatello, e con Per amore, solo per amore (1993) di Giovanni Veronesi, con cui ottiene un’altra candidatura al David.
Dopo vari ruoli comici, torna ad interpretare una parte drammatica in Palermo Milano – Solo andata (1995) di Claudio Fragasso, in cui lavora con Giancarlo Giannini, e Io ballo da sola (1996) di Bernardo Bertolucci.
Per Ninfa plebea (1996) di Lina Wertmuller ottiene un’altra candidatura al David di Donatello.
Tra la fine degli anni Novanta e l’inizio dei Duemila lavora con grande successo insieme a Gigi Proietti alla serie televisiva Il maresciallo Rocca (1996-2001).
Al cinema, dopo il 2000, la troviamo ne L’ultimo bacio (2001) di Gabriele Muccino, La vita come viene (2003) di Stefano Incerti, Un film parlato (2003) di Manoel de Oliveira, in cui lavora con Irene Papas, Un giorno perfetto (2008) di Ferzan Özpetek, La prima cosa bella (2010) di Paolo Virzì, Passione (2010) di Carlo Mazzacurati (al suo ultimo film).
Nel settembre 2005 riceve il Leone d’Oro alla Carriera alla sessantaduesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Nel maggio 2012 riceve il prestigioso titolo francese di “Chevalier dell’Ordre des Artres et des Lettres” (la cerimonia di conferimento della medaglia si svolgerà circa due mesi dopo a Palazzo Farnese a Roma, nell’ambasciata francese in Italia).
I suoi ultimi film sono Tutta colpa della musica (2011) di Ricky Tognazzi, Il giorno in più (2011) di Massimo Venier e Il pesce pettine (2013) di Maria Pia Cerulo.
Nel 2016 interpreta la fiction Non è stato mio figlio, insieme a Gabriel Garko, Alessandra Barzaghi, Roberta Giarrusso, e Massimiliano Morra. Il ruolo interpretato da Stefania Sandrelli era stato inizialmente affidato a Virna Lisi, scomparsa nel dicembre 2014.
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