Ursula Andress il 19 marzo 2016 ha spento ottanta candeline.
Nata a Ostermundigen, in Svizzera, nel 1936, arriva in Italia all’inizio degli anni Cinquanta dove interpreta piccoli ruoli secondari in film quali Un americano a Roma (1954) e Le avventure di Giacomo Casanova (1955), entrambi diretti da Steno, e La catena dell’odio (1955) di Piero Costa , ma per affermarsi dovrà attendere fino all’inizio del decennio successivo. Il film che la lancia a livello internazionale è Agente 007 – Licenza di uccidere (1962) di Terence Young, il primo titolo della lunga serie di James Bond, in cui lavora con un giovane e allora semisconosciuto Sean Connery. Per il suo ruolo della “Bond girl” Honey Ryder, vince un Golden Globe come Migliore Attrice debuttante.
Negli anni successivi lavora con numerose star internazionali quali Elvis Presley ne L’idolo di Acapulco (1963) di Richard Thorpe, Frank Sinatra e Dean Martin nel western I 4 del Texas (1963) di Robert Aldrich, Jean-Paul Belmondo ne L’uomo di Hong Kong (1965) di Philippe de Broca, Peter Sellers, Peter O’Toole nel comico Ciao Pussycat (1965) di Clive Donner, John Derek in Sfida sotto di sole (1965), George Peppard e James Mason nel drammatico La caduta delle aquile (1967) di John Guillermin, Orson Welles ne La stella del Sud (1969) di Sidney Hayers, Charles Bronson e Toshirô Mifune nel western Sole rosso (1971) di Terence Young. Nel ’65 aveva lavorato anche con Marcello Mastroianni , Elsa Martinelli e Salvo Randone ne La decima vittima (1965) di Elio Petri, tratto dal romanzo fantascientifico di Robert Sheckley La settima vittima. Nel ’67 era apparsa, nel ruolo di Vesper Lynd, nel film parodia James Bond 007 – Casino Royale di val Guest e Ken Hughes
Nel corso degli anni Settanta, ha interpretato molti altri film – molti fra i quali girati in Italia – dei generi più differenti. Fra questi ricordiamo L’ultima chance (1973) di Maurizio Lucidi, Colpo in canna (1975) di Fernando Di Leo, Africa Express (1975) di Michele Lupo, in cui lavora con Giuliano Gemma e Jack Palance, Safari Express (1976) di Duccio Tessari, in cui torna a lavorare con i già citati Giuliano Gemma e Jack Palance, Doppio delitto di Steno, in cui lavora con Marcello Mastroianni, Peter Ustinov e Gianfranco Barra, La montagna del dio cannibale (1978) di Sergio De Martino, Letti selvaggi (1979) di Luigi Zampa.
A partire dall’inizio degli anni Ottanta lavora soprattutto in televisione. La ricordiamo in due episodi (1983) del telefilm Love Boat, nella miniserie Pietro il Grande (1986), in un episodio (1987) della miniserie Big Man, diretta da Steno nel biennio 1987-1988 e interpretata da Bud Spencer. All’inizio degli anni Novanta dirada notevolmente le sue apparizioni, fino a ritirarsi quasi del tutto a partire dalla fine dello stesso decennio.