Il grande attore britannico, interprete di film quali “Gandhi” di Richard Attenborough, “Tradimenti” di David Hugh Jones, “L’isola di Pascali” di James Dearden, “Senza indizio” di Thom Eberhardt, “Bugsy” di Barry Levinson, “Schindler’s List” e “A.I. Intelligenza artificiale” di Steven Spielberg, “La morte e la fanciulla” e “Oliver Twist” di Roman Polanski, “Slevin – Patto criminale” di Paul McGuigan e molti altri, compie settantacinque anni.
Nato nello Yorkshire – in Inghilterra – nel 1943, Krishna Pandit Bhanji – meglio noto come Ben Kingsley -, dopo intense esperienze teatrali, esordisce al cinema in un ruolo secondario all’inizio degli anni Settanta in Gli ultimi sei minuti (1972) di Michael Tuchner. Dopodiché, per circa un decennio, torna sul palcoscenico e in televisione.
Nel 1982 è superlativo protagonista di Gandhi (1982) di Richard Attenborough, con cui vince un meritatissimo Oscar come Miglior Attore Protagonista. Uno di quei casi in cui, anche al di là della bravura dell’attore, la fusione fra personaggio ed interprete è tale che lo spettatore/spettatrice, pensando al personaggio, subito dopo pensa anche all’interprete (come avviene ad esempio per Vincent Van Gogh/Kirk Douglas in Brama di vivere di Vincente Minnelli, Onassis/Anthony Quinn in Il magnate greco di Jack Lee Thompson, Nelson Mandela/Morgan Freeman in Invictus di Clint Eastwood, Daniel Day-Lewis/Abramo Lincoln in Lincoln di Steven Spielberg).
Seguono numerosi ruoli cinematografici e televisivi, che dimostrano abbondantemente l’inesauribile talento di uno fra i più grandi attori della sua generazione. Fra le pellicole più significative Tradimenti (1983) di David Hugh Jones, L’isola di Pascali (1988) di James Dearden, in cui offre una prova di grande magnetismo nel ruolo di un inascoltato informatore dell’impero ottomano alla vigilia della guerra, la commedia gialla Senza indizio (1988) di Thom Eberhardt, Bugsy (1991) di Barry Levinson, con Annette Bening.
Negli anni Novanta due fra le sue migliori performances, ovverosia il contabile Stern in Schindler’s List (1993) di Steven Spielberg ed il misterioso dottor Miranda in La morte e la fanciulla (1995), tratto dal dramma teatrale omonimo di Ariel Dorfman e diretto da Roman Polanski, in cui esprime perfettamente l’ambiguità di un personaggio che oscilla fra vittimismo e spietatezza.
Molto significative anche le sue apparizioni in A.I. Intelligenza artificiale (2001) di Steven Spielberg, Il trionfo dell’amore (2001) di Clare Peploe, Oliver Twist (2005), tratto dal celebre e omonimo romanzo di Charles Dickens e diretto da Roman Polanski, in cui, con barba rossa e semisdentato, interpreta il vecchio usuraio Fagin, e nel ruolo di un gangster in Slevin – Patto criminale (2006) di Paul McGuigan.
Fra gli altri film ricordiamo Tartaruga ti amerò (1985) di John Irvin, Harem (1985) di Arthur Joffé, Maurice (1987) di James Ivory, Testimony (1988) e The Children (1990) di Tony Palmer, Slipstream (1989) di Steven Lisberger, Una vita scellerata (1990), Quinto macaco (1990) di Eric Rochat, I signori della truffa (1992) di Phil Alden Robinson, con Robert Redford e Sidney Poitier, Dave – Presidente per un giorno (1993) di Ivan Reitman, In cerca di Bobby Fischer (1993) di Steven Zaillian, Specie mortale (1995) di Roger Donaldson, La dodicesima notte (1996) di Trevor Dunn, The Assignment – L’incarico (1997) di Christian Duguay, Fotografando i fantasmi (1997) di Nick Willing, The Confession (1998) di David Hugh Jones, Da che pianeta vieni? (2000) di Mike Nichols, Regole d’onore (2000) di William Friedkin, La casa stregata (2002) di William Sachs, Tuck Everlasting – Vivere per sempre (2002) di Jay Russell, La casa di sabbia e nebbia (2003) di Vadim Perelman, con cui ottiene una nomination all’Oscar come Miglior Attore non Protagonista, Thunderbirds (2004) di Jonathan Frakes, Il risveglio del tuono (2005) di Peter Hyams, L’ultima legione (2007) di Doug Lefler, Transsiberian (2008) di Brad Anderson, Fifty Dead Men Walking (2008) di Kari Skogland.
In epoche più recenti è apparso in film come Shutter Island (2010) e Hugo Cabret (2011) di Martin Scorsese, Il dittatore (2012) di Larry Charles, Walking With the Enemy (2013) di Mark Schmidt, Medicus (2013) di Phillip Stoltz, War Story (2014) di Mark Jackson, Exodus – dei e re (2014) di Ridley Scott, The Walk (2015) di Robert Zemeckis, Autobahn – Fuori controllo (2016) di Eran Creevy, Il tenente ottomano (2017) di Joseph Ruben, War Machine (2017) di David Michod, Giochi di potere (2018) di Per Fly.
Molto attivo anche in televisione, a partire dalla fine degli anni Sessanta appare in numerosi film tv – A Misfortune (1973) di Ken Loach, Antonio e Cleopatra (1974) di Jon Scoffield, Thank You, Comrades (1978) e The War That Never Ends (1991) di Jack Gold, Le allegre comari di Windsor (1982) di David Hugh Jones, Kean (1982) di Raymund FitzSimons, Camille (1984) di Desmond Davis, Silas Marner: the Weaver of Raveloe (1985) di Giles Foster, Il treno di Lenin (1988) di Damiano Damiani, Murderers Among Us: the Simon Wiesenthal Story (1989) di Brian Gibson, Giuseppe (1995) e Mosè (1995) di Roger Young, Weaponof Mass Distraction (1997) di Stephen Surjik, La bottega degli orrori di Sweeney Todd (1997) di John Schlesinger, Delitto e castigo (1998) di Joseph Sargent, Alice nel paese delle meraviglie (1998) di Nick Willing, Mrs. Harris (2005) di Phyllis Nagy – ed in alcuni episodi di serie e miniserie.