Al grido di «Come l’acqua, l’aria ora la cultura» e «Riprendiamoci il Valle» continua, da martedì 14 giugno, l’occupazione del Teatro Valle, il secondo più importante teatro di Roma.
Al grido di «Come l’acqua, l’aria ora la cultura» e «Riprendiamoci il Valle» continua, da martedì 14 giugno, l’occupazione del Teatro Valle, il secondo più importante teatro di Roma.
La contestazione, che nelle scorse settimane si era sostanziata in mobilitazioni e manifestazioni, adesso si è trasformata in un’occupazione vera e propria, volta a capovolgere le paventate sorti a cui sarebbe condannato il teatro dopo la soppressione dell’Eti (Ente teatrale italiano): la chiusura o la trasformazione dello stesso in un «bistrot».
L’occupazione, prevede anche spettacoli ed eventi per il pubblico a cui hanno partecipato e parteciperanno moltissimi personaggi della cultura e dello spettacolo, tutti firmatari dell’appello diramato dai lavoratori occupanti. Da Franca Valeri ad Andrea Camilleri, da Toni Servillo a Fabrizio Gifuni, passando per Elio Germano, che sta occupando insieme agli altri lavoratori.
Gli altri aderenti all’iniziativa sono, tra i più illustri, Emma Dante, Anna Bonaiuto, Claudio Santamaria, Ascanio Celestini, Sabina Guzzanti e Maya Sansa, tutti uniti per difendere la cultura e l’arte, minacciate da alcune politiche governative. Sul futuro del Teatro, però, si è espresso anche l’assessore del Comune alla cultura Dino Gasperini che, reduce da un incontro con i lavoratori organizzatori dell’occupazione, ha espresso la massima disponibilità ad impegnarsi per garantire la tutela dell’identità del Valle.
G. Currado
Foto G. Currado e G. De Maria
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