Nell’ambito del progetto “Donne e Arte”, lanciato nel 2013 dall’Associazione Culturale “Centrarte Mediterranea” e inserito nelle programmazioni del Comune di Ronciglione per valorizzare il territorio del Lago di Vigo in provincia di Viterbo, domani, domenica 26 gennaio, alle ore 12,30 allo Shari Vari di Roma (Via di Torre Argentina, 78), si svolgerà un “incontro” tra l’architetto e designer Olimpia Riccardi e l’artista, architetto dal 2004 anche pittrice, Gemma Datti.
Nell’ambito del progetto “Donne e Arte”, lanciato nel 2013 dall’Associazione Culturale “Centrarte Mediterranea” e inserito nelle programmazioni del Comune di Ronciglione per valorizzare il territorio del Lago di Vigo in provincia di Viterbo, domani, domenica 26 gennaio, alle ore 12,30 allo Shari Vari di Roma (Via di Torre Argentina, 78), si svolgerà un “incontro” tra l’architetto e designer Olimpia Riccardi e l’artista, architetto dal 2004 anche pittrice, Gemma Datti. La manifestazione seguirà l’Assemblea annuale dell’Associazione (inizio ore 11) che per questa circostanza non si svolge nella sede “istituzionale”, la casa-atelier della pittrice e magistrato Solveig Cogliani sul Lago di Vigo, ma nella Capitale.
Un incontro da non perdere tra un studiosa della storia dell’arte – che nella progettazione urbanistica riversa la sua visione della città come luogo della vita comune, di soddisfacimento di bisogni, di opportunità, di conoscenza proiettato verso il futuro in una continua evoluzione e trasformazione – e un’artista che nei suoi quadri immagina una metropoli dalle forme geometriche severe e al tempo stesso dinamiche, definite attraverso linee decise e colori forti. Incontro che trascolora dall’amicizia e dalla rispettiva stima delle due protagoniste in una narrazione pubblica di ciò che la Detti, definita “ritrattista architettonica”, rappresenta per l’arte contemporanea italiana e non solo.
“In diverse occasioni come progettista, racconta Gemma Detti, regalavo alla fine del lavoro un’opera pittorica che riguardava il progetto o ne completava l’arredamento. E’ stato motivo di stupore e senza dubbio compiacimento, quando la prima volta che ho ricevuto l’incarico di restauro di un ristorante a Londra ho visto che la committenza ha scambiato il mio progetto (redatto con una grande prospettiva dell’ambiente) per un’opera pittorica e lo ha appeso al muro, compiaciuto. Il giorno dopo ho comprato a Londra le prime tele, decidendo di dipingere professionalmente”. (Nella foto, Gemma Detti).
Alberto Esposito