“Fare costumi” presentato alla libreria Feltrinelli di viale Libia a Roma

“Fare costumi”, pubblicato – in due volumi – dalla Dino Audino editore nel 2013 nella collana “Manuali di Script”, venerdì...

la presentazione di "Fare costumi" alla libreria Feltrinelli di viale Libia

“Fare costumi”, pubblicato – in due volumi – dalla Dino Audino editore nel 2013 nella collana “Manuali di Script”, venerdì 7 ottobre 2016 è stato presentato dalle sue autrici –  la costumista Elisabetta Antico e la costumista e artista visiva Paola Romoli Venturi – presso la libreria Feltrinelli di viale Libia a Roma.

Le due autrici di Fare costumi, dando il via alla minirassegna sul costume per lo spettacolo da loro curata, hanno presentato il mestiere del costumista dalla formazione al set, in un viaggio dietro le quinte attraverso immagini e aneddoti raccontati da addetti ai lavori.

Il mestiere del costumista sembra un mestiere fatto solo di fantasia e creatività, ma in realtà è un lavoro pratico, che richiede organizzazione e concretezza. Le autrici, attraverso le loro esperienze, lo raccontano nei suoi diversi aspetti, dalla formazione alla progettazione, illustrando le varie fasi della produzione di uno spettacolo o di un film, fino al lavoro sul set.

Nella prefazione del libro, il regista Marco Tullio Giordana (La caduta degli angeli ribelli – 1981 -, Appuntamento a Liverpool – 1988 -, Pasolini, un delitto italiano – 1995 -, I cento passi – 2000 -, La meglio gioventù – 2003 -, Romanzo di una strage – 2012)  afferma:

“Tante volte tocca combattere per mantenere una certa qualità nei reparti, in ciò che “si vede” (che dovrebbe essere la cosa più importante di tutte!), e non sarà male apprendere anche qualche scaltrezza su come difendersi e ottenere i risultati migliori a dispetto del risparmio fino all’osso. Mi sembra che il libro di Elisabetta Antico e Paola Romoli Venturi sia generoso e pratico anche su questo punto, oltre che nel fornire dritte preziose sulla storia del costume e sull’apprendistato vero e proprio (scuole, testi fondamentali, persino siti web dove estendere le proprie ricerche) e sulle tecniche di taglio mostrate con bei disegni esplicativi. Sono sicuro che chi vuole intraprendere il bellissimo mestiere di “vestire i sogni” lo troverà prezioso e anche gli insegnanti vi si potranno ispirare per la chiarezza dell’impostazione e delle tavole esplicative”.

Il primo volume – Il lavoro del costumista – analizza il percorso della formazione e il mestiere del costumista sintetizzando il lavoro in due fasi, una tecnico-organizzativa e una creativa. Nella fase tecnico-organizzativa troviamo lo studio e la lettura del copione anche attraverso lo spoglio di una sceneggiatura, la gestione del lavoro e del budget, il rapporto con i fornitori e il lavoro sul set. Nella fase creativa, viene descritto come ci si documenta, si crea lo stile, si progetta, si disegna, si crea la cartella colori e si campionano i materiali, per realizzare il progetto da presentare alla regia.

Il secondo volume – Gli spazi e i materiali – esamina invece il lavoro del reparto sartoria illustrando quello che avviene in una struttura allestita per la realizzazione e la gestione dei costumi per uno spettacolo. Analizza i vari settori creati durante l’allestimento, le figure professionali che collaborano con il costumista e cosa avviene all’interno dei diversi settori; descrive l’organizzazione del lavoro, il laboratorio, lo studio del taglio, le prove costume, la ricerca degli abiti e degli accessori nelle sartorie teatrali; parla dei tessuti e dei materiali che si possono utilizzare, della loro elaborazione e della tintura; racconta, attraverso l’esperienza di un truccatore, il rapporto fra costumi e trucco. E infine fa conoscere il costume attraverso lo sguardo di due ricercatori.

Presenti Vittoria Caratozzolo, Roberto Chiocchi, Gianna Gissi, Mara Masiero, e Gabriele Mayer. 

Il dibattito è stato moderato dal professor Andrea Minuz, docente di Storia del cinema italiano presso l’Università di Roma “Sapienza”.

La rassegna sul costume per lo spettacolo curata da Elisabetta Antico e Paola Romoli Venturi proseguirà venerdì 4 novembre 2016 – sempre presso la libreria Feltrinelli di viale Libia – con un appuntamento dedicato al mestiere del truccatore.

Protagonista d’eccezione sarà Francesco Freda, truccatore di lunghissimo corso che, a partire da fine anni Quaranta/inizio Cinquanta, ha lavorato per registi quali Luigi Zampa (Signori, in carrozza! – 1951 -, L’arte di arrangiarsi – 1954 -, Una questione d’onore – 1965), Pietro Germi (La città si difende – 1952 -, Il ferroviere – 1956 -, L’uomo di paglia – 1958 -, Divorzio all’italiana – 1961), Mario Bava (I vampiri – 1957 -, La maschera del demonio – 1960 -, La frusta e il corpo – 1963 -, Lisa e il diavolo – 1972), Alessandro Blasetti (Amore e chiacchiere – 1957), Christian Jaque (La legge è legge – 1958), Valerio Zurlini (Estate violenta – 1959), Elio Petri (L’assassino – 1961), Michelangelo Antonioni (L’eclisse – 1962 -, Il deserto rosso – 1964 -, La notte – 1965 -, Professione: reporter – 1975), Joseph Losey (Eva – 1962), Bernhard Wicki (La vendetta della signora – 1964), Sergio Corbucci (Navajo Joe – 1966 -, Bersaglio mobile – 1967), Luigi Comencini (Senza sapere niente di lei – 1969), Vittorio Caprioli (Splendori e miserie di Madame Royale – 1970), Michael Cacoyannis (Le Troiane – 1971), Billy Wilder (Avanti! – 1972), Francesco Rosi (Lucky Luciano – 1973 -, Cadaveri eccellenti – 1976 -, tratto dal libro Il contesto di Leonardo Sciascia, Cristo si è fermato a Eboli – 1979 -, tratto dall’omonimo libro di Carlo Levi, Tre fratelli – 1981 -, Carmen – 1984 -, La tregua – 1997), Ettore Scola (Brutti, sporchi e cattivi – 1976 -, Una giornata particolare – 1977 -, La terrazza – 1980 -, Maccheroni – 1985 – La cena – 1998 -, Concorrenza sleale – 2001 -, Che strano chiamarsi Federico – 2013), Eriprando Visconti (Una spirale di nebbia – 1977 -, tratto dal libro La spirale di nebbia di Michele Prisco, Premio Strega 1966), Sergio Martino (La montagna del Dio cannibale – 1978), Roberto Faenza (Copkiller – L’assassino dei poliziotti – 1983), Maurizio Ponzi (Qualcosa di biondo – 1984), Lina Wertmuller (Sabato, domenica e lunedì – 1990 -, tratto dall’omonima commedia teatrale di Eduardo De Filippo) e altri. 

 

Alessandro Poggiani

Alessandro Poggiani

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da vent'anni circa, ha lavorato come battitore per libri, saggi ed articoli, e come segretario di produzione per un docufilm su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore, con la Dino Audino editore e con AGR. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e fotografo in occasione di incontri, dibattiti, presentazioni di libri, fiere librarie, vernissages e spettacoli teatrali.