Fausto Bertinotti debutta in palcoscenico

Un ruolo nella piéce teatrale “Transiti di Venere””. Lui minimizza: “Leggo solo una poesia del mio amato Eliot”   Un...

bertinotti-venereUn ruolo nella piéce teatrale “Transiti di Venere””. Lui minimizza: “Leggo solo una poesia del mio amato Eliot”

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Un ruolo nella piéce teatrale “Transiti di Venere””. Lui minimizza: “Leggo solo una poesia del mio amato Eliot”

Bertinotti è tornato su un palco. Ma non per un comizio, bensí per recitare in occasione della piéce teatrale di Raffaele Curi, guida artistica della Fondazione Alda Fendi, “Transiti di Venere”, rappresentato il 16 aprile sul palco all’Antico Mercato del Pesce degli Ebrei, al Circo Massimo. Fausto Bertinotti è da molti anni legato da un rapporto di amicizia e di salotti alle sorelle Fendi e frequenta con assiduità il teatro dell’Antico Mercato del Pesce, ha lasciato quindi il suo posto in platea per diventare anch’egli parte dello spettacolo. L’ex Presidente della Camera recita un poemetto altamente significativo “La terra desolata” di Eliot: quella “waste land” sterile e mortale che dovevano attraversare i cavalieri per arrivare al Santo Graal, associata al mondo moderno, contrassegnato dalla crisi e dalla sterilità della civiltà occidentale.

Il transito di Venere è un fenomeno molto raro che si verifica quando il pianeta Venere si interpone tra la Terra e il Sole. Il regista usa questa metafora per parlare del sogno e dell’impossibilità per l’essere umano di raggiungere ciò che ama. Un’impossibilità che, come sempre negli spettacoli immaginifici di Curi, diventa una pandemia di visioni, poesia, musiche, citazioni artistiche, tra cui la splendida “Origine del mondo” di Gustave Courbet. La rappresentazione prende spunto da “Il transito di Venere” scritto da Shirley Hazzard, scrittrice australiana, in cui si racconta la storia di un francese che nel settecento andò fino in India per osservare il transito di Venere davanti al sole. Un fenomeno estremamente raro ma guerre e sventure lo trattennero lungo la strada. Perduta quella opportunità attese otto anni in oriente per il transito successivo, quello del 1769 . Quando finalmente giunse il giorno, le nuvole gli impedirono di vedere alcunché”.

Come ogni anno l’evento sarà gratuito, confermando la scelta di Alda Fendi di sostenere un teatro libero e di qualità che sia fruibile da tutti. “Transiti di Venere” è l’ottavo spettacolo prodotto da Alda Fendi con la regia di Raffaele Curi: un sodalizio artistico e culturale in nome della sperimentazione, della ricerca di nuovi linguaggi e della passione per il futuro. A rappresentarla, insieme a Laura Gigante Valerio Pentasuglia Massimo Giammarco Alessandro d’Este e Cécile Leroy con Abdul Jeelani e Fausto Bertinotti.

 

G. Currado

Foto Monica Palermo

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Giovanni Currado

Giovanni Currado

Responsabile editoriale dell'agenzia Agr Srl. Giornalista e fotografo, autore di diversi reportage in Asia e Africa. Responsabile dello studio dell'immenso archivio fotografico Riccardi

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