Gigi Proietti, i Migranti e il gioco serio dell’Arte

Il grande attoreGigi Proietti è stato l’ospite di Massimiliano Finazzer Flory per il terzo appuntamento de «Il Gioco serio dell’Arte», X...

M. Riccardi © Agr
Massimiliano Finazzer Flory e Gigi Proietti
Il grande attoreGigi Proietti è stato l’ospite di Massimiliano Finazzer Flory per il terzo appuntamento de «Il Gioco serio dell’Arte», X edizione.

La sua comicità, i suoi spettacoli-fiume, i suoi personaggi, le sue macchiette “petroliniane”, le canzoni, le parodie hanno scavato un solco stilistico che fanno di Proietti un genio e un maestro del teatro. 
“Gigi Proietti risponde al bisogno di connettere una tradizione culturale con un’interpretazione capace d’essere specchio, maschera, caricatura di noi stessi e della nostra società” così Massimiliano Finazzer Flory introduce Gigi Proietti durante l’apertura della rassegna culturale realizzata in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico per il Polo Museale della Città di Roma e Il Gioco del Lotto, giunta quest’anno alla sua IX edizione, rappresenta per il pubblico nazionale un imperdibile appuntamento con i grandi protagonisti della cultura contemporanea.
 
Proietti incanta il pubblico raccontando particolari del suo libro Decamerino. “Voglio premettere che di boccaccesco non c’è niente, nel senso che usualmente si dà, del significato che si dà a questo termine. E’ un gioco di parole, c’entra più il camerino che il Camerone… Si parla del camerino come luogo fisico ma anche luogo della mente, un po’ metaforico, dove si pensa, si canta, si fanno progetti. Certe impressioni stati d’animo che mi sono venuti in questo ultimo periodo e raccontare poi in ogni capitolo un episodio di una specie di racconto che fa un po’ da fil rouge in tutto il libro che è il racconto di ‘Giubbileo’, con due b, che è un barbone – spiega – che vorrebbe raccontare, anzi mettere, si fa per dire, in scena una sacra rappresentazione in occasione del Giubileo. Io pensavo al Giubileo del 2000 quando l’ho pensato e oggi per puro caso quando ho deciso di fare questo libro ancora Papa Francesco non aveva stabilito di fare il Giubileo, c’è una coincidenza incredibile”.
 
Nato a Roma il 2 novembre 1940, Gigi Proietti GALLERY conosce i primi successi nel 1968 quando sostituisce Domenico Modugno nello spettacolo di Garinei e Giovannini “Alleluia Brava Gente”. Ha inizio un susseguirsi di show di successo. “A me gli occhi please” è lo spettacolo-cult nato nel 1976 nel Teatro Tenda di Roma, dove l’attore traeva oggetti dimenticati da un baule (ad esempio la paglietta di Petrolini) attribuendo loro la funzione di evocare i temi dello spettacolo. Proietti è stato direttore artistico del Teatro Brancaccio di Roma, firmando negli anni una serie di regie di pregio, affidate a giovani attori nati dalla sua fucina. Innumerevoli le sue interpretazioni cinematografiche, le caratterizzazioni (“Febbre da Cavallo”) e le popolarissime serialità televisive (“Il Maresciallo Rocca”).
 
Il Gioco serio dell’Arte, nato nel 2006, per volere de Il Gioco del Lotto – Lottomatica, è ideato e condotto da Massimiliano Finazzer Flory e presentato dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, guidate dal nuovo direttore Flaminia Gennari Santori. Quest’anno, la rassegna culturale viene nuovamente ospitata a Palazzo Barberini, che risplende nella sua bellezza dopo i recenti lavori di restauro realizzati anche grazie ai fondi de Il Gioco del Lotto.
 
“Migranti sono i pensieri che si connettono ad altri pensieri. Migranti, oggi come non mai, sono le nostre identità” suggerisce il regista e attore Massimiliano Finazzer Flory, ideatore de Il Gioco Serio dell’Arte, nel presentare il tema di questa edizione. “Migranti sono i quadri, le opere d’arte, adesso anche i musei e con loro gli uomini che attraverso le arti uniscono culture e costumi”.
La X edizione del Gioco Serio dell’Arte, “Migranti”, vuole rappresentare una casa d’accoglienza per tutti coloro che desiderano darsi convegno per celebrare una visione dell’arte totalizzante, alla ricerca del segno culturale in ogni gesto e in ogni attimo della nostra vita. La manifestazione è incentrata sull’incontro/dialogo con personalità di statura nazionale e internazionale, sul tema prescelto per ciascuna edizione. La parola intesa come momento artistico del vivere. La conversazione come scintilla della percezione e come provocazione intellettuale.


Maurizio Riccardi

Maurizio Riccardi

Fotografo, giornalista, direttore del Gruppo AGR, di cui fanno parte: l'agenzia fotografica AGR, il magazine online Agrpress.it, l'Archivio Riccardi, la sezione Audiovsivi / web e la sezione Comunicazione.Nasce a Roma nel 1960, si può dire nella camera oscura del padre, anche lui noto fotografo della "Dolce Vita".