Considerato la “coscienza critica” del Brasile moderno e della sua anima africana, Gilberto Gil è tornato a Roma il 22 luglio all’Auditorium Parco della Musica.
Considerato la “coscienza critica” del Brasile moderno e della sua anima africana, Gilberto Gil è tornato a Roma il 22 luglio all’Auditorium Parco della Musica. L’artista bahiano, premiato con 12 dischi d’oro, 5 di platino e 7 Grammy, ha suonato nella capitale a servizio del grande impegno istituzionale contro la fame nel mondo, nella duplice veste di musicista e Ambasciatore di buona volontà della FAO.
Gilberto Gil accompagnato dalla sua band – violoncello, chitarra acustica, violino e percussioni – ha proposto al pubblico italiano cui è affezionatissimo il celebre samba postmoderno aggiornato con ritmi rock raggae e influenze africane. Fondatore insieme a Caetano Veloso del movimento del Tropicalismo, Gil è stato considerato sovversivo dalla dittatura che ha governato il suo paese fino al 1985. Imprigionato nel 1968, ha riparato in esilio a Londra dal ’69 al ’72. Grande protagonista della vita culturale del suo Paese, del quale è stato anche Ministro della Cultura, nell’ ottobre 2001, Gilberto Gil viene nominato “Ambasciatore di buona volontà della FAO” e come tale ne sostiene i progetti, tra i quali “Fame zero” in Brasile e la campagna “Un miliardo di affamati nel mondo”.
Gil non ha mai smesso, da allora, di appoggiare il Brasile e rafforzare il proprio impegno civile, sia come artista che come cittadino; si impone così come “coscienza critica” del Brasile moderno e come compositore unico, dotato di immenso talento e curiosità. Un ambasciatore musicale convinto che “da sempre la musica ha il grande potere di dire cose importanti in modo semplice”.
Il concerto di Roma è stato organizzato dalla Prime Time Promotions in collaborazione con la FAO, con la Fondazione “Musica per Roma” e con il Patrocinio di Roma Capitale.
Foto Monica Palermo ©
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