Collaborazione stretta tra prefetto e sindaco per risanare i settori più compromessi nello scandalo Mafia Capitale. Quindi Roma sotto tutela prefettizia, ma nessun commissariamento del Comune.
Questa la sintesi delle misure del governo già ampiamente previste e annunciate oggi 27 agosto, al termine del consiglio dei ministri, dal ministro dell’Interno Angelino Alfano.
Il responsabile del Viminale ha dunque deciso di affidare al prefetto Franco Gabrielli un ruolo di coordinamento sulla sicurezza e su alcune opere pubbliche: “Intendo incaricare il prefetto di Roma – ha detto Alfano – di assicurare proposte e indicazioni per pianificare insieme al sindaco interventi di risanamento in otto ambiti, in particolare nei settori dell’amministrazione risultati più compromessi con Mafia Capitale: il verde pubblico e l’ambiente, l’emergenza abitativa, l’immigrazione, i campi nomadi”.
Non c’è quindi l’intenzione, comunque, di commissariare formalmente il Comune di Roma, come ha precisato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti: “Non c’è nessun commissariamento c’è un ruolo di raccordo operativo del prefetto di Roma” con il comune “analogo a quello che il prefetto di Milando sta svolgendo su Expo”, ha aggiunto De Vincenti.
Mentre, sempre in Cdm è stata approvata la proposta di Alfano di commissariale il Municipio X, quello di Ostia, decisione legata alle infiltrazioni mafiose emerse dall’inchiesta su ‘Mafia Capitale’ e culminate con l’arresto del suo ex presidente Andrea Tassone.
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