Igor Mitoraj, lo scultore di origini polacche, espone le sue opere bronzee lungo il crinale della via sacra nella Valle dei Templi di Agrigento, senza intaccare la sacralità storica dei luoghi.
Igor Mitoraj, lo scultore di origini polacche, espone le sue opere bronzee lungo il crinale della via sacra nella Valle dei Templi di Agrigento, senza intaccare la sacralità storica dei luoghi. Diciotto sculture, o meglio frammenti di sculture, che sembrano condurre il visitatore in un corridoio lungo come la storia, accompagnandolo attraverso un collegamento ideale che, con le opere mitologiche di Mitoraj, abbraccia l’antica Grecia dal passato al presente. L’evento è organizzato dal Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, da Il Cigno GG Edizioni, dalla Galleria d’Arte Contini di Venezia, con il contributo de I Luoghi dell’Arcadia, e grazie al determinante sostegno della Fondazione Roma Mediterraneo.
L’idea espositiva è di Lorenzo Zichichi e di Rosalia Camerata Scorazzo.
Queste opere sono state esposte alla Dèfense di Parigi ed al British Museum di Londra, ma negli spazi aperti della Valle dei Templi acquisiscono una potenza ed un impatto visivo come poche esposizioni riescono a trasmettere.
Le opere sono il frutto del lavoro svolto da Mitoraj dal 1980 ad oggi e sono una grande sfida al pubblico moderno, perché non si tratta di opere astratte, che oggi sono maggiormente diffuse, ma si tratta di arte figurativa, più difficile da realizzare e fare apprezzare al visitatore moderno abituato all’astrattismo. È possibile vedere Ikaro, caduto a terra, Tindaro, Eros bendato dalla pelle screpolata, e Daedalus, senza braccia e senza gambe, si tratta di un’esposizione unica nel suo genere.
Le opere di Mitoraj è possibile trovarle anche in spazi privati e pubblici a Parigi, Londra, Roma e New York.
L’evento, che è visitabile dallo scorso 15 aprile e per tutto il mese di novembre nel Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento dalle 8,30 alle 19, sono un’occasione per potere realizzare una passeggiata nel mito dal Tempio di Giunone sino a quello di Castore e Polluce, attraversando sculture di rara potenza
emotiva.
Antonio Marchetta
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