Andrà in scena lunedì 28 agosto 2023 alle ore 21.30 al Teatro Cortesi di Sirolo (AN), lo spettacolo “Il domatore”, regia di Matteo Soltanto, e interpretato da Vittorio Franceschi e Chiara Degani.
«Chissà come crescerà il mio domatore trovatello. Si presenta come un’intervista all’incontrario, dato che di volta in volta l’intervistatrice è l’intervistata e l’intervistato è l’intervistatore e così non si sa più chi sia a comandare il gioco pericoloso dei rapporti umani» (Vittorio Franceschi)
Sul palcoscenico del Teatro Cortesi di Sirolo, lunedì 28 agosto 2023, Il domatore di Vittorio Franceschi: un testo teatrale moderno sviluppato scenicamente attraverso l’intervista. Il regista Matteo Soltanto è persuasivo. E gli attori traducono il suo pensiero nella forma più semplice e più limpida che sanno. Vittorio Franceschi e Chiara Degani: due anime che hanno l’istinto di dare ai sentimenti ed ai pensieri l’espressione più piana e più immediata, senza inutile sovraccarico di accenti o di atteggiamenti. Perché anche loro hanno il bel carattere italiano dell’arte sana e limpida. «È difficile parlare di un testo teatrale», dice Vittorio Franceschi, «prima che esso abbia preso corpo e voce, gesto e silenzi nello spazio scenico. Un testo teatrale non è un’opera esatta, finita e immutabile come una scultura o un dipinto al museo o una poesia in un libro».
Il domatore Cadabra, interpretato da V. Franceschi, è un professionista che addestra animali selvatici, in particolare nella pratica circense o per spettacoli d’intrattenimento. Un mestiere che richiede grande esperienza e capacità nella gestione e nell’addestramento di animali esotici, come leoni, tigri, elefanti, cavalli o altri animali spesso presenti in uno spettacolo di doma. Il domatore può lavorare sia in teatri o circhi, sia in parchi di divertimento o show itineranti. Il suo obiettivo è quello di creare una nuova relazione con gli animali per riuscire a addestrare in modo sicuro e responsabile, nonché per realizzare una performance che sia allo stesso tempo divertente e coinvolgente per il pubblico. Tuttavia, la legge che proibisce l’impegno di animali nei circhi, da poco varata, impedisce a Cadabra di lavorare, perciò deve lasciare il circo, metafora della vita. La sua storia sarà raccolta da una intraprendente giornalista, interpretata da Chiara Degani, che racconterà le vicende umane ed esistenziali del “grande domatore”.
La morale della storia è nel significato delle illusioni perché la verità è spietata. «Sapendo bene che la verità, che è spietata ma ha pietà di noi, se ne resta là, nascosta fra le pieghe di quel sipario che ogni sera, senza nulla rivelare, si chiude… anche quando il sipario non c’è. In questo testo si parla di leoni e di tigri, di clowns e di Santi, di case costruite partendo dal tetto e di grandi amori fuggiti via. E di anime che si incontrano e si scambiano il dolore come pegno. L’unica cosa che dura e non tradisce», ha chiarito Franceschi.
Il testo è stato composto durante la pandemia e pubblicato dall’editore Raffaelli, rappresentandolo in vari teatri italiani all’età di ottantacinque anni. Lo spettacolo è stato prodotto dalla Fondazione Teatro Due di Parma e CTB – Centro Teatrale Bresciano. Con Il domatore Franceschi ha vinto il Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2022 come Migliore novità italiana e il Premio Franco Enriquez 2023, il premio per la drammaturgia: novità assoluta.
Vittorio Franceschi (Bologna, 1936) ha lavorato con i maggiori teatri stabili italiani e con alcuni fra i più importanti registi, italiani ed europei: Benno Besson, Massimo Castri, Monica Conti, Alessandro D’Alatri, Matthias Langhoff, Gabriele Lavia, Nanni Loy, Piero Maccarinelli, Francesco Macedonio, Mario Missiroli, Walter Pagliaro, Luca Ronconi, Marco Sciaccaluga, Aldo Trionfo, Andrzej Wajda. Ha interpretato fra gli altri Edipo (Sofocle); Tartufo (Molière); Robespierre (Przybyszewska); Il reduce (Ruzante); Paragone, Jacques e Gloucester (Shakespeare); Pécuchet (Kezich e Squarzina da Flaubert); Godson (Malaparte); Sampognetta e Hinkfuss (Pirandello); Borkman (Ibsen); Nicolaj Sarincev (Tolstoj); Il signore (Strindberg); Hamm (Beckett); Akàkij Akàkievič (Franceschi da Gogol). Ha recitato per una stagione in lingua francese alla Comédie de Genève. Sue opere teatrali sono tradotte e rappresentate in Céchia, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Polonia, Portogallo, Russia, Scozia, Spagna, Svizzera. Fra i principali riconoscimenti: Premio Riccione/ATER (1976); Targa Saint-Vincent (1983); Premio IDI (1991 e 1992); Premio UBU (1999 e 2006); Premio ETI-Olimpici del Teatro (2006); Premio Hystrio (2006); Premio della Critica (2009); Targa Paolo Volponi (2014); Premio Le Maschere del Teatro Italiano (2022). Nel 2008 Il Comune di Bologna gli ha attribuito il Nettuno d’oro “per il suo straordinario percorso nella parola teatrale”. È stato per trent’anni insegnante e condirettore della Scuola di Teatro “Alessandra Galante Garrone” di Bologna.Il domatore di Vittorio Franceschi – regia, scene e costumi: Matteo Soltanto; assistente alla regia: Francesco Lanfranchi; interpreti: Vittorio Franceschi, Chiara Degani; musica e sound design: Guido Sodo; light design: Luca Bronzo; produzione: Fondazione Teatro Due, CTB – Centro Teatrale Bresciano – sarà in scena al Teatro Cortesi di Sirolo lunedì 28 agosto 2023.
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