Appena votata la squadra che affiancherà Squinzi che, dopo la designazione, sarà eletto il 23 maggio.
La Giunta di Confindustria ha votato la squadra e il programma di Giorgio Squinzi, designato ad assumere la presidenza della Confederazione degli industriali al posto di Emma Margegaglia. I voti favorevoli sono stati 102, 22 imprenditori hanno consegnato scheda bianca, mentre 21 hanno espresso voto contrario. I presenti erano 150.
Ecco la squadra. Sono 11 i vicepresidenti e 5 i responsabili di comitati tecnici. Squinzi ha anche annunciato che si avvarà del contributo di alcuni delegati. Tra questi ci sono Giuseppe Recchi, per gli investitori esteri, e Antonello Montante per la legalità.
I vice presidenti di Giorgio Squinzi sono: Diana Bracco (ricerca e sviluppo), Aurelio Regina (sviluppo economico), Gaetano Maccaferri (Politiche regionali e semplificazione), Antonella Mansi (organizzazione), Aldo Bonomi (reti di impresa), Ivanhoe Lo Bello (education), Stefano Dolcetta (relazioni industriali), Fulvio Conti (centro studi), Alessandro Laterza (mezzogiorno). Completano la squadra i vice presidenti di diritto Vincenzo Boccia per la piccola industria, al quale viene affidata anche la delega per il credito e la finanza per le Pmi e Jacopo Morelli per i giovani imprenditori. Squinzi ha istituito ai vertici di Confindustria anche alcuni comitati tecnici. Andra Bolla (fisco), Paolo Zegna (internazionalizzazione), Salomone Gattegno (sicurezza), Edoardo Garrone (ambiente), Lisa Ferrarini (tutela made in Italy e lotta alla contraffazione). La commissione di Riforma di Confindustria sarà guidata da Carlo Pesenti. Inoltre Giuseppe Recchi ricoprirà un incarico di delegato per gli investitori esteri, mentre ad Antonello Montante la delega per la Legalità.
Questa è la seconda tappa dell’iter che porterà tra un mese Squinzi, numero uno di Mapei, ad assumere il ruolo di presidente.
Il 23 maggio, nell’assemblea privata, Squinzi sarà eletto definitivamente, e il giorno dopo, nell’assemblea pubblica, farà il suo primo discorso ufficiale, dopo il saluto della presidente uscente.
In una lettera che aveva inviato agli associati il 15 febbraio scorso Squinzi aveva indicato una serie di idee per il futuro di Confindustria, sottolineando di considerare la presidenza «una missione e un servizio». Tra i vari punti per rendere più competitiva l’Italia e su cui indirizzare l’azione della Confederazione il presidente designato aveva indicato la semplificazione normativa e burocratica; una politica energetica per ridurre il divario di costo del 30% sulla media europea; una politica fiscale «non oppressiva e prevaricatrice» allineata alla media Ue, con particolare attenzione alla lotta contro il sommerso e privilegiando comportamenti virtuosi, come la ricerca e l’innovazione, il reinvestimento degli utili, l’incremento dell’occupazione specie.
Squinzi ha inoltre sottolineato il problema del credito, specie per le Pmi, sollecitando i pagamenti da parte della Pubblica amministrazione, oltre alla ripresa degli investimenti in infrastrutture, materiali e immateriali, come scuola e formazione.