Il grande attore britannico, interprete di film quali La donna del tenente francese, di Karel Reisz, Mission di Roland Joffé, Il mistero von Bulow di Barbet Schroeder, La casa degli spiriti e Treno di notte per Lisbona, di Billie August, La diva Julia – Being Julia di Istvan Szabo, La corrispondenza di Giuseppe Tornatore e molti altri, compie settantacinque anni.
Nato a Cowes, sull’isola di Wight – in Inghilterra – nel 1948, frequenta i corsi di teatro alla Old Vic Theatre School di Bristol dove recita per due anni; si trasferisce poi a Londra, si fa notare nel Musical Godspell e si afferma alternando ruoli teatrali – fra cui Le memorie di un pazzo (1973) di Nikolaj Vasil’evič Gogol’, Il guardiano (1974) di Harold Pinter, La bisbetica domata (1975)di William Shakespeare, debuttando poi a Broadway con la Royal Shakespeare Company in La cosa reale di Tom Stoppard, che interpreta con Glenn Close vincendo il Tony Award come Miglior Attore – nonché serie e miniserie televisive – Notorious Woman (1974) di Waris Hussein, Ritorno a Brideshead (1981) di Charles Sturridge e Michael Linsday-Hogg.
Esordisce al cinema in un ruolo secondario in Nijinsky (1980) di Herbert Ross e, l’anno seguente, ha il suo primo ruolo da protagonista in La donna del tenente francese (1981) di Karel Reisz, tratto dal libro omonimo di John Fowles, scritto da Harold Pinter ed in cui recita con una bravissima Meryl Streep.
Talento camaleontico dal volto sofferto ed enigmatico, dopo Moonlighting (1982) di Jerzy Skolimowski, Un amore di Swann (1984) di Volker Schlondorff, tratto dall’opera omonima di Marcel Proust, primo volume di Alla ricerca del tempo perduto (1906-1922, in sette volumi) ed interpretato anche da Fanny Ardant e Alain Delon, e Mission (1986) di Roland Joffé, in cui recita con Robert De Niro e con un giovane Liam Neeson ad inizio carriera, si sdoppia in Inseparabili (1988) di David Cronenberg, il quale mette a frutto al massimo le sue inquietanti sfumature attoriali e qualche anno dopo lo dirigerà nuovamente in M. Butterfly (1993), in cui veste i panni (con un’altra performance superlativa) di un diplomatico francese che, convincendosi del fatto che sia una cantante d’opera, si innamora di un’agente segreto del governo maoista.
Nel ’90 vince l’Oscar come Miglior Attore Protagonista con Il mistero von Bulow di Barbet Schroeder, con Glenn Close.
Dopo i quarantacinque anni interpreta sovente il ruolo dell’uomo maturo, sofferente e tormentato, spesso attratto da donne più giovani che lo condurranno alla rovina.
Nel ’92 è in Il danno di Louis Malle, con Juliette Binoche, e l’anno seguente in La casa degli spiriti (1993) di Billie August – tratto dal libro omonimo di Isabel Allende – con Meryl Streep, Antonio Banderas, Glenn Close e Vanessa Redgrave.
Nel ’95 mostra ulteriormente la sua versatilità in Die Hard – Duri a morire di John McTiernan, con Bruce Willis, mentre riprende ruoli per lui più adatti interpretando lo scrittore malato terminale in Io ballo da sola (1996) di Bernardo Bertolucci, di Humbert Humbert nel mediocre Lolita (1997) di Adrian Lyne, tratto dal libro omonimo di Nabokov – già portato al cinema nel 1962 con il capolavoro diretto da Stanley Kubrick ed interpretato da James Mason, Sue Lyon, Shelley Winters e Peter Sellers – e quello del giornalista moribondo innamorato di un’ex spogliarellista in una Hong Kong che a breve tornerà alla Cina in Chinese Box (1997) di Wayne Wang, con Gong Li.
Fra gli altri film ricordiamo Tradimenti (1983) di David Hugh Jones, L’opera del seduttore (1988) di Michael Winner, con Anthony Hopkins, Delitti e segreti (1991) di Steven Soderbergh, una narrazione che porta attraverso la vita e le opere di Franz Kafka, La maschera di ferro (1998) di Randall Wallace, con Leonardo Di Caprio e John Malkovich, Dungeons & Dragons (2000) di Courtney Solomon, The Time Machine (2002) di Simon Wells – remake di L’uomo che visse nel futuro (1960) di George Pal -, And Now… Ladies & Gentlemen (2002) di Claude Lelouch, Callas Forever (2002) di Franco Zeffirelli, con Fanny Ardant e Joan Plowright, La diva Julia – Being Julia (2004) di Istvan Szabo, con Annette Being,Il mercante di Venezia (2004) di Michael Radford, Casanova (2005) di Lasse Hallstrom, Inland Empire – L’impero della mente (2006) di David Lynch, il western Appaloosa (2008) di e con Ed Harris, Treno di notte per Lisbona (2013) di Billie August, tratto dal libro omonimo di Pascal Mercier, L’uomo che vide l’infinito (2015) di Matthew Brown, tratto dal libro di Robert Kanigel che narra la vera storia del matematico indiano Srinivasa Ramanujan, La corrispondenza (2016) di Giuseppe Tornatore, Race – Il colore della vittoria (2016) di Stephen Hopkins.
In epoche più recenti è apparso in Justice League (2017) di Zack Snyder, Red Sparrow (2018) di Francis Lawrence, nel documentario Il Museo del Prado, la corte delle meraviglie (2019) di Valeria Parisi, ed in Zack Snyder’s Justice League (2021) di Zack Snyder, con Ben Affleck e Amy Adams, House of Gucci (2021) di Ridley Scott, Monaco – Sull’orlo della guerra (2021), di Christian Schwochow, The Flash (2023) di Andy Muschietti.
Attivo anche in televisione, dal 2011 al 2013 è protagonista della serie I Borgia, diretta da Neil Jordan e, sei anni dopo, recita nella miniserie Watchmen (2019) di Damon Lindelof.
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