Dopo Takeshi Kitano, l’Oriente è ancora presente alla Mostra del cinema di Venezia: c’è il regista sudcoreano Kim Ki-Duk che ha presentato Pieta, film in concorso nella sezione competitiva “Venezia 69”. Kim Ki-Duk con Ferro 3 – La casa vuota vinse il Leone d’Argento nel 2004.
Dopo Takeshi Kitano, l’Oriente è ancora presente alla Mostra del cinema di Venezia: c’è il regista sudcoreano Kim Ki-Duk che ha presentato Pieta, film in concorso nella sezione competitiva “Venezia 69”. Kim Ki-Duk con Ferro 3 – La casa vuota vinse il Leone d’Argento nel 2004.
Pieta è il racconto di un uomo ingaggiato da usurai per riscuotere crediti. Minaccia con ferocia le sue vittime infliggendoli torture senza nessun senso di colpa, non ha famiglia e quindi niente da perdere, ma ad un certo punto arriva una donna e dice di essere sua madre, così comincia una vita normale. Un giorno lei viene rapita e il giovane comincia la sua ricerca scoprendo segreti importanti. «In questo film parlo del capitalismo estremo, delle conseguenze che ha sulle dinamiche interpersonali e come vengono trasformate le relazioni umani in senso negativo» ha spiegato Kim Ki-Duk. Il titolo, così diretto, è stato scelto dal regista durante un viaggio in Italia, a Roma davanti alla vista della Pietà di Michelangelo: «il film è ispirato proprio all’opera di Michelangelo, in particolare all’abbraccio della madre al figlio morente, per me – ha spiegato Kim Ki-Duk- è un abbraccio di dolore, di sofferenza insita nell’umanità: comprensione e condivisione del dolore» A Venezia presenti anche gli attori Cho Min-soo e Lee Jung-jin ma il regista dichiara che in realtà «i protagonisti sono tre, i due attori e il denaro» e precisa: «l’importanza non è nel denaro stesso, ma nell’uso che se ne fa».
Pieta esce in Italia il 14 settembre in circa 60 copie.