“La Lezione di Obama: come vincere le elezioni nell’era della politica 2.0” di Stefano Lucchini e Raffaello Matarazzo presentato al Centro Studi Americani.
“La Lezione di Obama: come vincere le elezioni nell’era della politica 2.0” di Stefano Lucchini e Raffaello Matarazzo presentato al Centro Studi Americani.
“Capire i problemi delle persone come me”, “essere capaci di identificarsi con la gente comune”. E’ stata questa la chiave comunicativa della campagna elettorale piu’ costosa della storia, che e’ riuscita a riportare Barack Obama alla Casa Bianca nonostante la crisi economica piu’ grave dell’ultimo secolo.
Inizia cosi’ il libro di Stefano Lucchini e Raffaello Matarazzo “La Lezione di Obama: come vincere le elezioni nell’era della politica 2.0”, edito da Baldini & Castoldi presentato al convegno che si è svolto al Centro Studi Americani, con la partecipazione di John Phillips, Ambasciatore statunitense in Italia, Luigi Gubitosi, dg Rai , Roberto D’Alimonte della Luiss e Franco Pavoncello della John Cabot Univerity, moderati dal direttore di Rainews Monica Maggioni .
“Un lavoro figlio dell’incrocio tra due passioni – ha scritto Calabresi – piu’ antica e maturata sul campo quella di Stefano Lucchini – che inizio’ la sua carriera come assistente parlamentare al Congresso a Washington – piu’ giovane e di ricerca quella di Raffaello Marrazzo”. L’obiettivo degli autori e’ puntato sulle presidenziali del 2012 che diventano l’emblema di quello che sono oggi gli Stati Uniti di America dove le tecnologie e i social network hanno “scavato una vera e propria frattura generazionale nella societa'” e dove i cambiamenti demografici e i flussi migratori sono “colonne portanti di una strategia politica vincente”, ha scritto Calabresi. Dalla vittoria del 2008, al confronto con l’aggressivo Mitt Romney, all’emergere del Tea Party, il libro segna un viaggio nei piu’ profondi segreti della campagna elettorale piu’ innovativa del mondo, giocata tra gli echi di internet e social network – utilizzati al meglio per catturare consensi – ma soprattutto sull’empatia di un presidente che ha fatto diventare gli elettori i nuovi protagonisti della politica.
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