Alle 19.00 di martedì 24 febbraio 2015 Giorgio Nisini a Spazio5 con “La lottatrice di sumo”.
È “un signor narratore”, come ha evidenziato “La Stampa”. E alle 19.00 di martedì 24 febbraio 2015 Giorgio Nisini approda a Spazio5 con il romanzo appena uscito: “La lottatrice di sumo”, pubblicato da Fazi. Nisini dialoga con Maria Francesca Gagliardi e Valentina Notarberardino nella galleria culturale animata da Maurizio Riccardi, direttore dell’agenzia fotografica Agr, in via Crescenzio 99d a Roma (metro Ottaviano). L’incontro è arricchito da una proposta originale: i brani musicali del chitarrista Fabio Micalizzi ispirati al libro e composti per la serata.
Scrittore e saggista nato nel 1974, Nisini è autore di “La città di Adamo” (Fazi), selezione Premio Strega 2011, e “La demolizione del Mammut” (Perrone), Premio Alvaro Opera Prima e finalista al Premio Tondelli. Con una scrittura avvolgente e cristallina, si muove con scioltezza tra dubbi esistenziali e incertezze, risultando uno degli romanzieri più originali e visionari della scena editoriale italiana di oggi.
Con “La lottatrice di sumo” offre una tormentata storia d’amore dai contorni metafisici. È una storia imprevedibile, che cattura. E che a Spazio5 viene messa a fuoco nella conversazione con Maria Francesca Gagliardi, che è editor per le maggiori case editrici italiane e coordinatrice didattica del master Editoria Giornalismo e Management Culturale dell’università La Sapienza, e Valentina Notarberardino, responsabile comunicazione della casa editrice Contrasto e curatrice fra l’altro del volume “Le poesie”, pubblicato da Bolzoni, con l’opera integrale di Libero De Libero.
La storia che Maurizio Riccardi fa conoscere martedì 24 febbraio a Spazio5 è questa. Giovanni Cadorna è un fisico alla soglia dei cinquant’anni. Dopo un divorzio e il successo raggiunto con la pubblicazione di un libro scettico sulla possibilità della vita oltre la morte, inizia a dubitare delle proprie certezze in seguito al ritrovamento di un dipinto che lo costringe a fare i conti con il passato e il ricordo di una donna, morta tragicamente più di vent’anni prima.
Decisivo, all’interno di un intreccio costantemente in bilico tra ossessione e raziocinio, ragione e occulto, risulterà l’incontro con Olga, figlia dell’artista esoterico presunto autore dell’opera, che, insieme ad altre figure femminili cariche di significato, darà vigore a una storia fino allo scioglimento della vicenda personale e familiare del protagonista come del mistero legato al quadro.
Con una cura formale di rara evidenza e una lingua densa di risvolti emotivi, l’autore affronta qui un tema delicato come quello della comunicazione con l’aldilà nonché argomenti universali come la libertà individuale, il desiderio di paternità e l’amor filiale.