Da venerdì nelle sale italiane, distribuito dalla Warner, sarà in scena il primo horror-thriller di Pedro Almodovar: “La pelle che abito”.
Da venerdì nelle sale italiane, distribuito dalla Warner, sarà in scena il primo horror-thriller di Pedro Almodovar: “La pelle che abito” (guarda il trailer).La pellicola, che in concorso a Cannes ha diviso la critica tra chi ha apprezzato l’ennesimo azzardo creativo del regista spagnolo e chi non lo ha ritenuto all’altezza dei suoi precedenti lavori, è liberamente ispirata al noir “Tarantola” di Jonquet Thierry.
Al centro del racconto un chirurgo plastico, Robert Lergard (interpretato dal bravissimo Antonio Banderas), che ha messo a punto una spietata vendetta che ha i contorni della legge del contrappasso di dantesca memoria. L’uomo tiene in ostaggio, nella sua magnifica villa futuristica, una bellissima donna, Vera (Elena Anaya), vestita da una strana tela avvolgente come una seconda pelle e controllata giorno e notte da una telecamera nonché dalla governante. Perché ? Gran parte del film ruota attorno a questo mistero. Chi è Vera ? Cosa ne vuole fare Robert? La ragazza è una cavia, il medico una sorta di moderno Frankenstein che ha inventato una pelle artificiale in grado di resistere al calore.