E’ lui. E’ proprio lui il più grande spettacolo dopo il big bang. Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, seduce l’orecchio. Ma al Palottomatica, a Roma, è più in forma che mai: le sue acrobazie rendono difficile il lavoro del fotografo
E’ lui. E’ proprio lui il più grande spettacolo dopo il big bang. Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, seduce l’orecchio. Ma al Palottomatica, a Roma, è più in forma che mai: le sue acrobazie rendono difficile il lavoro del fotografo. Tuttavia l’obiettivo di Giovanni Currado è riuscito a fermare i volteggi dell’artista, come dimostrano queste immagini. Le foto trasmettono anche a chi non ha assistito al concerto “Ora Tour 2011” l’eccezionale dinamismo dell’esibizione che ha proposto gli ultimi (ennesimi) successi. Jovanotti comunque per il pubblico romano si fa in tre. Il suo giro d’Italia procede a gonfie vele e dopo la “visita” dello scorso luglio è tornato nella Capitale martedì 6 e mercoledì 7 dicembre ed eccezionalmente tornerà anche la sera di Santo Stefano, il 26 dicembre, al Palalottomatica, proprio per accontentare le altissime richieste di partecipazione all’atteso spettacolo musicale, in linea col clima natalizio della festa e dello spirito di condivisione.
Il ragazzo degli esordi, in pantaloncini e berretto, che si è affermato come uno dei nostri cantautori di maggiore fama, oltre al suo bagaglio di numerosi successi, inanellati negli anni, dai più spensierati e giovanili come Ciao Mamma, oppure delicatamente romantici e frutto di maturazione, come, ad esempio, la colonna sonora del film di Gabriele Muccino Baciami Ancora, porta con sé anche i 15 brani del nuovo album Ora, pubblicato lo scorso 25 gennaio. Ora ha scalato rapidamente le classifiche di vendita, supportato dal singolo di lancio Tutto l’amore che ho, seguito da Le tasche piene di sassi, vincitore della quarta edizione del Premio Mogol.
Un disco definito liberatorio, concepito un po’ con lo scopo terapeutico di apportare sollievo alle persone per via del suo frizzante concentrato, quasi ricostituente, di dance ed elettronica, approdo di un graduale percorso che l’aveva visto avvicinarsi sempre di più alla forma canzone tradizionale.
Il palazzetto dello sport di Roma Caput Mundi, quindi, si è prestato bene ad essere l’ombelico del mondo, dove Jovanotti attorniato da tanta gente lì per lui, ha fatto confluire tutte le sue energie.
G. Currado © Agrpress.it
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