Il 6° Congresso Nazionale Uilca si è concluso confermando all’unanimità Massimo Masi alla guida della rinnovata Segreteria Nazionale.
Alla Segreteria, composta da Giuseppe Bilanzuoli, Simona Cambiati, Giuseppe Del Vecchio, Fulvio Furlan, Renato Pellegrini, Giovanna Ricci, Mariangela Verga e il Tesoriere Francesco Molinari, continueranno a collaborare a livello Nazionale anche i Segretari e la Tesoriere uscente, Patrizio Ferrari, Vito Pepe e Mariateresa Ruzza.
Quattro giornate, dal 6 al 9 giugno per riunire i Delegati e le Delegate, gli Ospiti, gli Invitati e tutti coloro i quali nella Uilca hanno istituito un valore. Il Centro Congressi PROMO.TER Unione di Milano, la location scelta per l’evento, in cui si è ribadito l’impegno proficuo di tutti i Quadri e dei Dirigenti Uilca nel conferire all’Organizzazione il picco massimo di rappresentatività in termini di Iscritti, nonostante la crisi che ha colpito il settore del credito. Una crisi, come ha sottolineato lo stesso Segretario Generale durante i lavori, che ha impattato non soltanto i circuiti reali dell’economia, ma anche la fiducia delle persone nei confronti degli Istituti del credito.
Numerosi gli spunti e le tematiche su cui si è sviluppato il confronto, a partire dai temi che accompagneranno il Sindacato nel futuro e quelli che lo hanno attraversato. Momenti di dibattito, ma anche di autocritica e riflessione, per ripercorrere i momenti più controversi degli ultimi quattro anni.
È infatti insito nello spirito della Uilca il forte desiderio di aprirsi al dialogo coinvolgendo le persone e ponendole “Al centro”.
Presenti al Congresso, Amministratori Delegati e Dirigenti delle principali Aziende bancarie e assicurative italiane, con i quali è stato possibile sviluppare i temi relativi a Fintech, Spacs e alle conseguenze derivanti dal processo tecnologico. Punto comune tra le controparti è stata l’esigenza, pur muovendo verso il cambiamento, di restare saldi sul principio per cui i Dipendenti non diventeranno, in nessun modo, vittime dell’universo lavorativo digitalizzato.
Il Sindacato ha il dovere, in questo senso, di tutelare i propri Iscritti verso il cambiamento. E perché ciò avvenga, è indispensabile che si solidifichino i valori della confederalità e dell’unitarietà in quanto, soltanto attraverso una strategia comune, sarà effettivamente possibile raggiungere gli obiettivi contrattuali, economici e sociali. Un percorso impervio, che non può prescindere dall’ambito comunitario, senza per questo incorrere in scelte potenzialmente dannose per le sorti economiche del Paese. È il caso delle questioni legate alle fusioni e allo smaltimento dei crediti deteriorati; la Banca Centrale Europea richiede una politica di consolidamento, ma il Sindacato è consapevole della necessità di valutare con attenzione le strategie volte a limitare gli shock che possono aggredire le Lavoratrici e i Lavoratori.
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