Se n’è andato a causa di un infarto all’età di settantuno anni nella sua casa di Hollywood il regista, sceneggiatore e produttore Curtis Hanson.
Nato a Reno – nel Nevada – nel marzo 1945 e cresciuto a Los Angeles, Curtis Lee Hanson esordisce alla regia alla metà degli anni Settanta per poi raggiungere il successo – sia di pubblico sia di critica – con film quali il thriller La finestra della camera da letto (1987), interpretato da Steve Guttenberg, Elizabeth McGovern e Isabelle Huppert, Cattive compagnie (1990), La mano sulla culla (1992), in cui dirige Julianne Moore e Rebecca De Mornay e il commerciale The River Wild – Il fiume della paura (1994), interpretato da Meryl Streep e Kevin Bacon.
Tuttavia, il grande successo arriverà con L. A. Confidential (1997), eccellente noir tratto dall’omonimo romanzo di James Ellroy e interpretato da Kevin Spacey, Russell Crowe e Kim Basinger (Oscar come Miglior Attrice Non Protagonista), e con cui vincerà un Oscar per la Miglior Sceneggiatura Non Originale. In totale il film otterrà nove Nomination agli Academy Awards.
Negli anni successivi dirigerà Wonder Boys (2000), interpretato da Michael Douglas, 8 Mile (2002), che segna l’esordio cinematografico del rapper Eminem, e la commedia, In Her Shoes – Se fossi in lei (2005), in cui dirige Shirley MacLaine, Cameron Diaz e il vecchio Norman Lloyd (I sabotatori – Alfred Hitchcock, 1942 -, Io ti salverò – Alfred Hitchcock, 1945 -, tratto dall’omonimo libro di Frances Beeding, in Italia pubblicato dal Saggiatore, L’uomo del Sud – Jean Renoir, 1946 -, Luci della ribalta – Charlie Chaplin, 1952 -, L’attimo fuggente – Peter Weir, 1989).
Negli ultimi anni, prima di ritirarsi a vita privata per motivi di salute, Curtis Hanson aveva diretto il drammatico Le regole del gioco (2007), il film televisivo Too Big to Fail – Il crollo dei giganti e, in co-regia con Michael Apted, Chasing Mavericks (2012), suo ultimo film.
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