L’attore americano che interpretò il miliardario de Il grande Lebowski (1998) , film cult dei fratelli Coen se n’è andato all’età di ottantasei anni nella sua villa di Santa Fe – nel New Mexico -per le complicazioni connesse a problemi cardiaci.
La notizia è stata comunicata dalla moglie al “Los Angeles Times”. Nel corso della sua lunga carriera, cominciata all’inizio degli anni Sessanta, David Huddleston, fra film per il cinema, film televisivi e telefilm, ha interpretato oltre centocinquanta ruoli . Quello da lui preferito fu quello di Benjamin Franklin nella produzione di Broadway 1776 (1997).
Nato in Virginia nel 1930, dopo aver fatto l’aviatore, comincia a studiare recitazione a New York. Dopo gli inizi in teatro, raggiunge la notorietà grazie a diversi ruoli in varie serie televisive, ricevendo, negli anni Ottanta, anche una nomination ai Premi Emmy per la serie Blue Jeans. Ha interpretato Babbo Natale ne La storia di Santa Claus (1985) di Jeannot Szwarc ed è stato anche nel cast della nota e premiata serie West King.
Fra i suoi numerosi film ricordiamo i western Rio Lobo (1970) di Howard Hawks in cui lavora con John Wayne, L’uomo dinamite (1971) di Andrew V. McLagen, in cui recita con James Stewart, Ti combino qualcosa di grosso (1971) di Andrew V. McLagen, in cui lavora con Dean Martin e Brian Keith, La mia pistola per Billy (1973) di Ted Kotcheff (futuro regista di Rambo – 1982), in cui lavora con Gregory Peck, Mezzogiorno e mezzo di fuoco (1974) di Mel Brooks, in cui recita con Gene Wilder, il poliziesco È una sporca faccenda, tenente Parker! (1974) di John Sturges, in cui lavora nuovamente con John Wayne,, L’uomo del klan (1974) di Terence Young, in cui recita con Lee Marvin e Richard Burton, il western Io non credo a nessuno (1975) di Tom Gries, in cui lavora con Charles Bronson, lo sportivo Io sono il più grande (1977) di Tom Gries, in cui lavora con il grande pugile Muhammad Alì (“The Greatest”) e con Ernest Borgnine, il thriller Frantic (1988) di Roman Polanski, in cui recita con Harrison Ford, G-Men From Hell (2000) di Christopher Coppola, The Producers (2005) di Susan Stroman, Postal (2007) di Uwe Boll, Locker 13 (2014) di Bruce Dellis,, sua ultima apparizione.
Tuttavia, il pubblico italiano – quello che ha conosciuto e amato i film con Bud Spencer e Terence Hill – lo ricorderà senz’altro per il ruolo del carismatico e irascibile capitano McBride de I due superpiedi quasi piatti (1977) di E. B. Clucher (nome d’arte di Enzo Barboni), girato in Florida (alcune sue spassosissime battute son giustamente passate alla storia del cinema del noto duo Spencer-Hill, come ad esempio quella al medico legale che aveva dimenticato di scongelare la salma da mostrare agli allievi del corso di polizia – “Vatti a suicidare! Rosicamorti!” -, o il dialogo sugli sportelli anteriori della volante della polizia “Ragazzi, ma non dovrebbero esserci due sportelli ai lati?” “A lei non sfugge niente, vero capitano?” “Beh, trent’anni nella polizia…” ) e quello del misterioso (e volutamente parodistico) capo della CIA di Miami – chiamato “Tigre” – di Nati con la camicia (1983), diretto da E. B. Clucher e anch’esso girato in Florida.
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