Addio a Riccardo Garrone

Riccardo Garrone se n’è andato. Avrebbe compiuto novant’anni nel novembre 2016. Il grande pubblico degli ultimi vent’anni lo ricorderà soprattutto...

una scena de "La ragazza con la valigia"
Riccardo Garrone con Claudia Cardinale

Riccardo Garrone se n’è andato.

Avrebbe compiuto novant’anni nel novembre 2016. Il grande pubblico degli ultimi vent’anni lo ricorderà soprattutto nel suo ruolo di San Pietro nelle pubblicità di una nota marca di caffè, interpretato dal 1995 al 2014, in compagnia dapprima di Tullio Solenghi (dal ’95 al ‘2000) , poi di Paolo Bonolis e Luca Laurenti (dal 2000 al 2011) e infine di Enrico Brignano (dal 2012 al 2014). Tuttavia, la carriera di Garrone veniva da molto lontano.

Nato a Roma nel 1926, nel ’49 si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, e nello stesso anno, esordisce al cinema in un ruolo secondario in Adamo ed Eva di Mario Mattoli, il quale ne intuisce le qualità recitative e, negli anni successivi, lo sceglierà per vari altri ruoli, fra cui ricordiamo l’ufficiale delle guardie in Due notti con Cleopatra (1953). Per via della sua recitazione misurata, verrà in genere destinato a ruoli di giovane elegante, simpatico e talvolta un po’ imbroglione, e la sua naturale ironia gli permetterà di interpretare numerosi personaggi comici, fra cui il prete don Fulgenzio in Venezia, la luna e tu (1958) il “fusto” di Belle ma povere, il poliziotto in Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo. Tuttavia, sarà molto convincente anche in ruoli drammatici, fra cui ricordiamo La romana (1954) di Luigi Zampa, Il bidone (1955) e La dolce vita (1960) di Federico Fellini, e La ragazza con la valigia (1961) di Valerio Zurlini, in cui lavora con una giovane Claudia Cardinale pre Il Gattopardo (Luchino Visconti 1963) e Otto e mezzo (Federico Fellini, 1963) ed un giovane Gian Maria Volonté pre Per un pugno di dollari (Sergio Leone, 1964).

Nel frattempo, nel ‘50 aveva cominciato a lavorare anche a teatro, dapprima con la compagnia GassmanTorrieriZareschi, poi anche con la compagnia di Rina Morelli e Paolo Stoppa diretta da Luchino Visconti. Per tutti gli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta lavora “a pieno ritmo” per il grande schermo, apparendo in film d’autore, ma anche in numerosi B-movie di vario genere (comici, horror, spaghetti-western).

Nel ‘74  e nel ’75 prova per due volte a passare dietro la macchina da presa con La mafia mi fa un baffo, parodia de Il padrino (1972) di Francis Ford Coppola e La commessa, entrambi film a basso costo.

Molto attivo anche come doppiatore, presta la sua voce a numerosi personaggi di telefilm americani ed appare in varie produzioni televisive (Scaramouche, Il triangolo rosso, Lui e lei, Un medico in famiglia, E poi c’è Filippo).

A teatro, dall’ 87 al ‘91 lavora con la compagnia di Antonella Steni. Nel ‘90 lavora al Teatro Sistina interpretando la commedia musicale Aggiungi un posto a tavola, nel ruolo della voce di Dio.  Nel 2010 doppia l’orso giocattolo Lotso nel film Toy Story 3 – La grande fuga. Dopo Stripes (2013) di Marco Adabbo (2013) e La legge è uguale per tutti… forse (2014) di Ciro Ceruti e Ciro Villano, ormai quasi ottantottenne, si era ritirato a vita privata.

 

Alessandro Poggiani

Alessandro Poggiani

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da vent'anni circa, ha lavorato come battitore per libri, saggi ed articoli, e come segretario di produzione per un docufilm su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore, con la Dino Audino editore e con AGR. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e fotografo in occasione di incontri, dibattiti, presentazioni di libri, fiere librarie, vernissages e spettacoli teatrali.