Premio Scriviamoci: ’20 anni nel 2020′

È stata presentata la seconda edizione del Premio Scriviamoci, destinato agli studenti delle scuole superiori di tutta Italia (e di...

M. Riccardi © Agr
Stefano Petrocchi, Romano Montroni, Dario Franceschini, Filippo Sugar, Licia Troisi

È stata presentata la seconda edizione del Premio Scriviamoci, destinato agli studenti delle scuole superiori di tutta Italia (e di quelle italiane all’estero).

Promosso dal Centro per il libro e la lettura in collaborazione con la Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e con il sostegno di SIAE, Scriviamoci sfida i ragazzi e la loro immaginazione: dovranno infatti cimentarsi sul tema “20 ANNI NEL 2020: Racconta come sei, racconta come sarai”. Pretesto del soggetto è l’ipotesi in cui, mettendo ordine tra le cose, il ritrovamento di un oggetto significativo – come il biglietto di un concerto o un diario – possa suscitare un’ondata di ricordi alla “Ritorno al futuro”.

Raccontato alla platea del Liceo Classico Visconti di Roma GUARDA LE FOTO alla presenza del Ministro dei beni e delle attività culturali Dario Franceschini, del Presidente SIAE Filippo Sugar, del Presidente del Centro per il libro e la lettura Romano Montroni, del Direttore della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci Stefano Petrocchi e di Licia Troisi, il tema del premio dà adito anche a fantasticare su chi si vuole diventare da grandi, dandosi magari una traccia di sogno da realizzare.

Il Ministro ha esortato gli studenti a esercitarsi nella scrittura. «Il Premio Scriviamoci – ha detto – è l’occasione per mettere alla prova una capacità che può diventare passione e rivelarsi un talento. Scrivere è un atto di grande creatività e libertà, che tutti dovrebbero fare. Scrivete in primo luogo per voi stessi, per divertimento, per sfida, per riappropriarvi del vostro tempo, per raccontare il vostro presente e il vostro domani».

Ogni scuola potrà partecipare con un massimo di cinque elaborati. Ai ragazzi è richiesto un racconto e un aforisma che riassuma la suggestione della traccia e tutto dovrà arrivare all’indirizzo scriviamoci@fondazionebellonci.it entro e non oltre la mezzanotte del 24 marzo 2016. ​I 12 migliori racconti e aforismi saranno pubblicati sull’agenda Scriviamoci 2016/2017.

Inoltre verranno scelti tre racconti i cui autori riceveranno la targa SIAE e si aggiudicheranno rispettivamente: la collana dei vincitori del Premio Strega dal 1947 (primo classificato); uno stage di due giorni presso la Bottega di narrazione Finzioni di Bologna (secondo classificato); la partecipazione per due persone a un importante festival letterario italiano (terzo classificato).

La premiazione si svolgerà a luglio nell’ambito della serata conclusiva della LXX edizione del Premio Strega.

Il Presidente SIAE Filippo Sugar ha sottolineato che «questa iniziativa è per la Società Italiana degli Autori ed Editori un “investimento”: avvicinare i giovani alle arti è anche un modo per avvicinarli alla cultura del diritto d’autore, che consente a chi crea di farlo liberamente e a coloro che investono sui giovani autori di sostenere il loro percorso e quindi generare ricchezza e, non secondariamente, posti di lavoro. SIAE ha aderito con entusiasmo al progetto Da Libriamoci a Scriviamoci, che comprende la partecipazione al Premio Scriviamoci, dedicandogli 250 mila euro complessivi. Voi siete ragazzi con mille sogni nel cassetto – ha continuato Sugar – ed è importante ricordare che il settore creativo e culturale è il terzo per occupazione in Italia, come dimostra una ricerca che abbiamo presentato di recente a Milano. Danno molto più lavoro la cultura e la creatività rispetto alle automobili o alle telecomunicazioni. Per questo SIAE vede questo progetto non solo come un’occasione per sostenere un’iniziativa di valore, ma anche come un investimento per il futuro».


Maurizio Riccardi

Maurizio Riccardi

Fotografo, giornalista, direttore del Gruppo AGR, di cui fanno parte: l'agenzia fotografica AGR, il magazine online Agrpress.it, l'Archivio Riccardi, la sezione Audiovsivi / web e la sezione Comunicazione.Nasce a Roma nel 1960, si può dire nella camera oscura del padre, anche lui noto fotografo della "Dolce Vita".