Questo Strega è una polveriera: Petrocchi presenta il suo romanzo

È un romanzo. Ma quante verità nasconde. “La Polveriera”, il libro di Stefano Petrocchi pubblicato da Mondadori, è una continua...

È un romanzo. Ma quante verità nasconde. “La Polveriera”, il libro di Stefano Petrocchi pubblicato da Mondadori, è una continua scoperta in un’appassionante cavalcata nella storia del premio letterario più ambito, lo Strega.

L’autore, che di segreti ne conosce un’infinità essendo direttore della Fondazione Bellonci organizzatrice del Premio Strega, lo presenta alle 18.30 di martedì 25 novembre 2014 a Fandango Incontro, in via dei Prefetti 22 a Roma, con Simonetta Fiori, Edoardo Nesi e Gabriele Pedullà.

L’appuntamento con Petrocchi è dunque l’occasione per ripercorrere le vicende che entusiasmano e agitano dall’immediato dopoguerra gli scrittori, gli editori, i critici e anche i lettori. Nella foto AgrPress, Petrocchi è accanto alle fotografie della mostra “Vita da Strega” dell’Archivio Riccardi con la quale vengono proposti i momenti chiave della storia del riconoscimento letterario.

“La Polveriera” è ambientato nelle stanze cariche di presenze e memorie, dove si è dispensata – e tuttora si dispensa – la gloria letteraria: “sala d’aspetto d’Immortali”, scrive ironicamente Cesare Pavese, e al contempo “polveriera” in cui deflagrano le ambizioni dei maggiori scrittori contemporanei, suggerisce con realismo Maria Bellona, padrona di casa nonché animatrice del gruppo degli Amici della domenica da cui nasce il premio Strega.

In quelle stanze traboccanti di libri, oltre che sulle terrazze fiorite che ospitano le riunioni della giuria, vediamo muoversi i protagonisti della cultura italiana degli ultimi settant’anni: concorrenti, editori e intellettuali facili alla polemica e alla battuta sferzante, rissosi e appassionati. La storia del premio viene narrata attraverso una galleria di dettagli insospettati, con particolare riferimento agli anni più recenti, caratterizzati dalla definitiva trasformazione dello scrittore in una figura mediatica.

Alla guida del premio c’è a lungo Anna Maria Rimoaldi, amica ed erede della Bellona. Personaggio vissuto tutto dentro il Novecento che però riesce nell’impresa di traghettare nella nuova epoca le strutture un po’ demodé dello Strega. Arbitro (quasi) assoluto dei destini del premio, per l’io narrante lei è semplicemente “il Capo”, l’attitudine al comando fatta persona: tratto del carattere che convive con la altrettanto energica capacità di mantenersi un passo indietro rispetto ai riflettori, e con una vita intima che rimane inaccessibile…

 

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Giovanni Currado

Giovanni Currado

Responsabile editoriale dell'agenzia Agr Srl. Giornalista e fotografo, autore di diversi reportage in Asia e Africa. Responsabile dello studio dell'immenso archivio fotografico Riccardi