“Ragazzi liberi come stracci” Rassegna Pasolini alla Biblioteca Nazionale

Pier Paolo Pasolini alla Biblioteca Nazionale di Roma. Martedì 8 marzo alle 10.30, nella Sala Conferenze BNCR della Biblioteca Nazionale di Roma,...

Carlo Riccardi © Archivio Riccardi
Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini alla Biblioteca Nazionale di Roma.

Martedì 8 marzo alle 10.30, nella Sala Conferenze BNCR della Biblioteca Nazionale di Roma, ci sarà l’incontro-proiezione “Dalla borgata al laboratorio di scrittura”, con la regista Cecilia Mangini, la prima donna a girare documentari nel dopoguerra. È stata in grado dar vita ad alcune fra le più belle immagini dell’Italia degli anni Cinquanta e Sessanta, mettendo in evidenza quella fase di passaggio del Paese – che, a poco a poco, si allontanava anche dal fascismo – verso un’organizzazione industriale. La sua macchina da presa ha esplorato l’Italia volgendo spesso lo sguardo al Sud – soprattutto alla Puglia e al Salento – alla ricerca dei rituali di una cultura antica che andava scomparendo, travolta dalle veloci trasformazioni imposte dal boom economico. Oltre a Pier Paolo Pasolini, il percorso di Cecilia Mangini ha incrociato figure del calibro di Vittorio De Seta, Gianfranco Mingozzi, Vasco Pratolini, Florestano Vancini. Nel 2014, è tornata dietro la macchina da presa scrivendo e dirigendo, insieme a Mariangela Barbanente, il documentario In viaggio con Cecilia, film “on the road” che si svolge fra Taranto e Brindisi, un documentario di riflessione e d’inchiesta. Un ritorno in quel Sud che Cecilia Mangini aveva raccontato nei suoi precedenti lavori.

Nel lontano 1958, la giovane regista filmò un gruppo di ragazzini romani che vagavano per le strade e chiese la collaborazione di Pier Paolo Pasolini: “Io non ero nessuno, avevo solo firmato qualche fotografia , ma nonostante tutto Pasolini ha accettato”. Ciò portò a un sodalizio artistico che proseguirà per i successivi quattro anni, fino al 1962. Il documentario in questione è Ignoti alla città, cortometraggio in Technicolor che, per vendetta contro Pasolini, fu censurato dal ministro Tambroni con l’accusa di istigazione all’immoralità – il pretesto fu fornito dal fatto che nel film tre di quei ragazzini commettono un piccolo furto. Con la sceneggiatura e regia di Cecilia Mangini, il commento di Pasolini, in un certo qual modo, corrisponde ad una sorta di versione documentaristica del suo romanzo Ragazzi di vita – pubblicato da Garzanti nel 1955 – e, come racconta la stessa Mangini, “chi avrebbe potuto, se non lui in persona dare voce a quelle immagini?” Voce che certamente è “un grande valore aggiunto”.

Il secondo documentario è Stendalì – Suonano ancora (1960), il cui soggetto è tratto da  Morte e pianto rituale di Ernesto De Martino, su testi originali di Pier Paolo Pasolini. Il corto è incentrato su un suggestivo canto sacro funebre delle donne di Martano, in Salento, le quali parlano un dialetto greco. Pasolini creò quel canto funebre tratto da diversi testi greci. 

Il terzo e ultimo corto è La canta delle marane (1961), che vede di nuovo protagonisti dei ragazzini che fanno il bagno, inizialmente scherzando e giocando, poi con grande malinconia: il bagno è un “momento ludico ma anche di protesta”, di protesta contro il mondo, “ci era piaciuto farne dei ribelli, a Pasolini sarebbe piaciuto”. Il commento di Pasolini si associa alla musica di Egisto Macchi. Tale commento è stato tratto da una poesia della raccolta La religione del mio tempo. La marana, un torrente affluente dell’Aniene, dove l’intero documentario è stato girato – in 35 mm – si trovava sotto ponte Mammolo, a circa trecento metri dalla seconda casa romana di Pasolini, il quale, prima di trasferirsi nel quartiere Monteverde – dal ’54 al ’63 – e poi all’Eur – dal ’63 al ‘75 -, visse in via Giovanni Tagliere – in zona ponte Mammolo, vicinissimo al carcere di Rebibbia – fra il ’51 e il ’53.

 

Alessandro Poggiani

Alessandro Poggiani

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da vent'anni circa, ha lavorato come battitore per libri, saggi ed articoli, e come segretario di produzione per un docufilm su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore, con la Dino Audino editore e con AGR. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e fotografo in occasione di incontri, dibattiti, presentazioni di libri, fiere librarie, vernissages e spettacoli teatrali.