Seabin, il ‘secchio’ che salverà il mare (e forse anche l’uomo)

Due surfisti australiani, hanno lasciato il lavoro anni fa, per dare vita ad una brillante soluzione che ha lo scopo di combattere le...

Il Seabin in funzione

Due surfisti australiani, hanno lasciato il lavoro anni fa, per dare vita ad una brillante soluzione che ha lo scopo di combattere le milioni di tonnellate di rifiuti che stanno uccidendo i nostri oceani.

 

Andrew Turton e di Pete Ceglinski hanno realizzato Seabin, un dispositivo di pulizia del mare che agisce in modo semplice ed efficace: il sistema di filtrazione dell’acqua è molto simile a quello che si trova in una vasca di pesci, ma con un potenziale per ripulire un intero oceano.

Il Seabin può essere installato in qualsiasi pontile galleggiante ed è progettato per aspirare qualsiasi tipo di spazzatura e oli presenti nelle acque dei porti.

L’idea è sorprendente quanto semplice: un secchio, come si può vedere nel video in fondo alla pagina, collegato ad una pompa dell’acqua, aspira qualsiasi rifiuto galleggiante all’interno di un sacchetto a rete estraibile.

Volendo è possibile installare anche un sistema per separare l’olio dall’acqua all’interno della pompa stessa: rimuovendo l’olio e detergenti dal mare prima di rimettere l’acqua nell’oceano priva quindi di agenti inquinanti.

Il Seabin può funzionare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e, cosa ancora più sorprendente, in oltre 4 anni di test, i due ideatori dicono di non aver mai preso un pesce o animale marino nelle loro pompe.

Il Seabin mira a migliorare i tradizionali – e, a volte costosi – metodi di pulizia portuali, avviando in questo modo il lungo percorso di pulizia dei mari, un obiettivo secondo molti, al quale sarebbe meglio se ci dedicassimo il prima possibile.

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Giovanni Currado

Giovanni Currado

Responsabile editoriale dell'agenzia Agr Srl. Giornalista e fotografo, autore di diversi reportage in Asia e Africa. Responsabile dello studio dell'immenso archivio fotografico Riccardi