In libreria da marzo 2020 il libro di Stefan Cunha Ujvari “Storia delle epidemie” (Odoya). Premessa di Eugenio Paci, prefazione di Moacyr Scliar.
Un excursus su terribili contagi e mortali malattie, ma anche un percorso di cura e di rinascita. Se il dolore rafforza l’uomo, le epidemie abbattutesi sull’umanità nel corso dei secoli le hanno permesso di progredire e perfezionarsi, pur attraverso la sofferenza e la perdita, trovando via via i migliori rimedi al male.
Dalla peste di Atene nel V secolo a.C. alla peste nera del Medioevo, dalla sifilide al colera diffusosi durante la Rivoluzione industriale, fino all’Aids, all’Ebola ed alle armi biologiche, la narrazione del dottor Ujvari conduce il lettore/lettrice attraverso gli anfratti medici della Storia con approccio scientifico, per meglio comprendere le vicende umane e la loro infaticabile resistenza al declino e alla morte.
Da sempre, l’insorgenza di ogni grande epidemia ha modificato le civiltà e il loro sviluppo sociale, economico e politico, ma anche il loro rapporto con il divino, per lungo tempo inteso come forza punitiva per i peccati commessi. Nulla di più falso, come l’autore ben chiarisce attraverso esempi e fonti storiche: è infatti l’uomo stesso il principale responsabile della comparsa e della diffusione degli agenti di contagio.
Un libro di grande respiro geografico, oltre che storico: dalle foci del Nilo al Brasile, dall’Europa agli Stati Uniti, dall’Oriente all’Occidente, ogni morbo viene reso oggetto di analisi e di descrizione, con l’obiettivo di comprendere la sua profilassi e dunque meglio combatterlo.
«La natura è causa e cura delle malattie» (Paracelso)
«La Morte Rossa aveva a lungo infierito sul paese. Mai pestilenza era stata più fatale e orribile. Il sangue era il suo avatar e il suo sigillo: il rossore e l’orrore del sangue. Erano acuti dolori, e improvvisi capogiri, e poi un abbondante sudore sanguigno fino alla dissoluzione» (Edgar Allan Poe, Re Peste)
«Egli sapeva che il bacillo della peste non muore né scompare mai, che può restare per decine di anni addormentato nei mobili e nella biancheria, che aspetta pazientemente nelle camere e che forse sarebbe venuto il giorno in cui la peste avrebbe svegliato i suoi topi per mandarli a morire in una città felice» (Albert Camus, La peste)
Stefan Cunha Ujvari, conosciuto nel mondo medico internazionale per le sue ricerche in ambito epidemiologico, esercita la professione clinica in varie strutture pubbliche e private in Brasile e negli Stati Uniti. Docente presso l’Università di São Paulo in Brasile, ha al suo attivo decine di pubblicazioni scientifiche e due manuali sulle malattie infettive tradotti in numerose lingue.
Eugenio Paci ha diretto l’Unità Operativa di Epidemiologia Clinica e Descrittiva del Centro per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (Istituto Scientifico della Regione Toscana) ed è stato direttore scientifico di «Epidemiologia & Prevenzione», la rivista dell’Associazione Italiana Epidemiologia.
Moacyr Scliar (1937-2011), medico e scrittore brasiliano, è conosciuto in Italia per la varietà e vivacità della sua produzione letteraria, che comprende numerosi romanzi pubblicati da Voland e Meridiano Zero.
Storia delle epidemie di Stefan Cunha Ujvari, pubblicato da Odoya (Bologna), premessa di Eugenio Paci, prefazione di Moacyr Scliar, è disponibile in libreria e online da marzo 2020