Suhub/Nuvole

Sabato 21 Aprile alle ore 18.00, la homegallery wo-ma’n presenta l’inaugurazione della mostra SUHUB/NUVOLE “un reportage probabile in una città...

suhubSabato 21 Aprile alle ore 18.00, la homegallery wo-ma’n presenta l’inaugurazione della mostra SUHUB/NUVOLE “un reportage probabile in una città fantasiosa di fondachi e locande dove si intrecciano storie e culture diverse e si ascoltano mille e una storia”, dell’artista Monica di Brigida, prima fotografa donna ad essere ospitata in questi spazi.

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Sabato 21 Aprile alle ore 18.00, la homegallery wo-ma’n presenta l’inaugurazione della mostra SUHUB/NUVOLE “un reportage probabile in una città fantasiosa di fondachi e locande dove si intrecciano storie e culture diverse e si ascoltano mille e una storia”, dell’artista Monica di Brigida, prima fotografa donna ad essere ospitata in questi spazi.

Per l’occasione l’artista ha creato un allestimento unico, dove la homegallery “indosserà” particolari foto mobili stampate su voile che andranno a sfiorare i visitatori i quali dovranno lasciarsi “danzare” dalle opere. La mostra è a cura di Auronda Scalera.

wo-ma’n è la prima home – gallery dedicata alla fotografia, un progetto nato a Roma nel 2010 da un’ispirazione di Auronda Scalera e dalla passione dei fotografi Marta Rossato e Wolfango De Spirito, che hanno deciso assieme di fondere il concetto di galleria con quello della loro casa. Dal living alla cucina, dalla doccia alle cabine armadio, tutti gli ambienti sono messi a disposizione per essere luoghi espositivi e, di volta in volta, ogni autore sarà chiamato a confrontarsi con questa nuova idea di esposizione. Ogni mostra diventa così un evento informale, simile ad una cena tra amici. L’auspicio è che questo nuovo modo di fruire l’arte e la fotografia si dilati velocemente per creare una rete di “case fotografiche” dove poter dare spazio a nuove idee e modi per vivere la fotografia.

SUHUB/NUVOLE, della fotografa Monica di Brigida, è un lavoro la cui ricerca parte già dagli anni 80′ quando l’artista viene suggestionata dalla natura della Calabria e dai bidoni arrugginiti abbandonati sulle sue spiagge.

A catturare la sua attenzione sarà soprattutto il fenomeno dell’ossidazione, derivato dall’incontro tra natura e scorie prodotte dall’uomo, dove ad agire, non è più l’uomo ma la natura sulle cose stesse, che scrive con le sue intemperie e le sue stagioni sui vari supporti che trova, come la fotografia fa con la luce.

Ambedue i processi chimici sono irreversibili, il tempo agisce su di loro mutandoli incessantemente e portando “in luce” quelle immagini latenti che posseggono tutte le cose del mondo e che custodiscono gli uomini nella loro mente.

Il passaggio successivo è la scoperta di lastre di ferro ossidate e della tarlatana, un particolare tessuto di cotone semirigido, usato in ambienti artistici nei processi di stampa calcografica, che serve appunto per pulire le lastre dall’inchiostro in eccedenza. La caratteristica affascinante della tarlatana è che col tempo assorbe tutti colori e gli umori delle superfici che deve pulire, impregnandosi di sfumature sempre differenti.

Lo scontro, l’unione e la danza di tutti questi elementi dà inizio al suo raccontarci le “Mille e una notte”, testo chiave in questo progetto, perché contiene storie dentro le storie, immagini dentro le immagini, dove ognuno riesce a vedere profili, perimetri e strade diverse.

Il titolo della mostra, infatti, deriva da ciò, SUHUB significa nuvole in arabo.

Come le nuvole, il cambiamento è la caratteristica principale di questo lavoro: cambia più lo si osserva, e cambia in base a come Mater Natura ha deciso di apporre la propria volontà nell’ossidazione dei materiali, modificando le immagini nel tempo e facendo così perdere subito dopo la creazione la maternità dell’artista.

Questo – come è chiamato dall’artista – “reportage fantastico in un posto immaginario” assomiglia a una mappa per perdersi e non per trovarsi; non è fissa, è una mappa mobile, che cambia inaspettatamente le sue vie, le sue strade e i suoi percorsi, come la vita. Non sapremo mai dove ci condurrà, non è sicura, è una mappa dell’immaginario, senza bussola e coordinate, e nel confonderci potrebbe condurci in luoghi sconosciuti, inesplorati, accessibili solo a noi stessi.

Sabato 21 Aprile alle ore 20, la serata inaugurale sarà arricchita dalla particolare proiezione su veli del video SUHUB/NUVOLE nel quale verranno narrate per immagini “Mille storie in una notte”.

Giovanni Currado

Giovanni Currado

Responsabile editoriale dell'agenzia Agr Srl. Giornalista e fotografo, autore di diversi reportage in Asia e Africa. Responsabile dello studio dell'immenso archivio fotografico Riccardi

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