Una drammatica storia italiana, una sofferta svolta economica , una tremenda storia personale: c’è tutto questo nel libro di Luca Tarantelli “Il sogno che uccise mio padre”, pubblicato da Rizzoli, che viene discusso dallo storico leader della Cisl Pierre Carniti, dall’inviato del settimanale “L’Espresso” Marco Damilano e dallo scrittore e giornalista Roberto Ippolito alle 19.00 di mercoledì 17 luglio 2013 a Spazio5
Una drammatica storia italiana, una sofferta svolta economica , una tremenda storia personale: c’è tutto questo nel libro di Luca Tarantelli “Il sogno che uccise mio padre”, pubblicato da Rizzoli, che viene discusso dallo storico leader della Cisl Pierre Carniti, dall’inviato del settimanale “L’Espresso” Marco Damilano e dallo scrittore e giornalista Roberto Ippolito alle 19.00 di mercoledì 17 luglio 2013 a Spazio5, animato da Maurizio Riccardi, direttore dell’agenzia fotografica Agr, in via Crescenzio 99 d Roma.
Il 27 marzo del 1985 Ezio Tarantelli cade sotto una raffica di mitra all’uscita della Sapienza di Roma, dove insegna. Le Brigate Rosse colpiscono così uno dei grandi artefici della riforma del lavoro, l’uomo simbolo della lotta all’inflazione, l’economista che ha osato mettere in discussione la scala mobile, l’adeguamento automatico delle retribuzioni al costo della vita.
Il figlio Luca propone così, nella conversazione, a Spazio5 il viaggio nella memoria del padre. Dopo venticinque anni di silenzio ha raccolto le forze e il coraggio per ricostruirne la vita, la personalità e il pensiero. Attraverso centinaia di testimonianze e decine di interviste, in gran parte inedite, Luca ci restituisce il ritratto di una delle figure più luminose degli anni di piombo: un uomo che aveva sognato di ridisegnare il sistema delle relazioni industriali in nome della concertazione e del riconoscimento della dignità e dei diritti di tutte le parti.
Le pagine saranno modo, nella conversazione con Carniti, Damilano e Ippolito, di riflettere sul cammino economico dell’Italia. Offrono un potente scorcio degli anni Settanta e Ottanta come non ce li ricordiamo, un pezzo di storia italiana rimossa dalla memoria collettiva di cui Ezio Tarantelli fu uno dei protagonisti. Questa è la storia di un’occasione mancata, ma anche di una speranza: quella stessa che animò Ezio e che gli fece credere fino alla fine che “è sempre possibile rendersi conto che si possono fare degli errori e che domani il mondo è sempre nelle nostre mani, e può essere diverso”.
L’incontro a Spazio5 è realizzato con la collaborazione della libreria Il Seme, via Monte Zebio 3 Roma.