Il gruppo Tetes de bois si è esibito ieri sera in Piazza dei Sanniti e, fino a qui, potrebbe sembrare un concerto più o meno come tutti gli altri, se non fosse che l’energia utilizzata per le luci del palco e per dar voce agli strumenti, è stata generata dagli spettatori che in sella alle proprie biciclette sistemate davanti al palco, hanno pedalato per fare in modo che il palco non rimanesse senza luci ne voci.
Il gruppo Tetes de bois si è esibito ieri sera in Piazza dei Sanniti e, fino a qui, potrebbe sembrare un concerto più o meno come tutti gli altri, se non fosse che l’energia utilizzata per le luci del palco e per dar voce agli strumenti, è stata generata dagli spettatori che in sella alle proprie biciclette sistemate davanti al palco, hanno pedalato per fare in modo che il palco non rimanesse senza luci ne voci.
Centoventotto spettatori volontari muniti di bicicletta hanno prodotto l’energia necessaria per l’intero spettacolo. Le loro biciclette sono state agganciate ad uno speciale cavalletto collegato ad una dinamo e hanno pedalato per tutta la durata dello spettacolo. L’organizzazione avendo già ricevuto molte adesioni ha previsto dei turni di pedalata , in modo da dare la possibilità a tutti di entrare a far parte dello spettacolo.
All’appuntamento gratuito, tutti coloro che sono arrivati in sella alle due ruote hanno potuto partecipare o semplicemente essere spettatori del live show GOODBIKE. Uno spettacolo interamente dedicato al mondo della bicicletta, con immagini, canzoni, racconti e versi. Anche l’ex Cinema Palazzo, Sala Vittorio Arrigoni si è unito all’iniziativa organizzando una giornata aperta con le ciclofficine.
Il palco a pedali nato dall’idea di Andrea Satta, nonchè voce della band e diretto dalla regia di Danilo Nigrelli, è stato finanziato dall’Assessorato alla cultura della Provincia di Roma e rientra nella manifestazione la settimana Europea della mobilità che, iniziata ieri, si protrarrà fino al 22 settembre con iniziative volte a sensibilizzare i cittadini verso il tema dell’ambiente.
Giovanni Currado
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