In occasione del 25° Rencontres Cinématographiques di Cannes, dedicato alla grande tradizione del cinema italiano, il teatro La Licorne presenta dall’11 al 16 dicembre la mostra del fotografo e pittore Carlo Riccardi. La dolce vita de Carlo Riccardi propone un viaggio nel mondo della dolce vita romana attraverso le fotografie dell’artista nato a Olevano romano (Roma).
In occasione del 25° Rencontres Cinématographiques de Cannes, dedicato alla grande tradizione del cinema italiano, il teatro La Licorne presenta dall’11 al 16 dicembre la mostra del fotografo e pittore Carlo Riccardi. La dolce vita de Carlo Riccardi propone un viaggio nel mondo della dolce vita romana attraverso le fotografie dell’artista nato a Olevano romano (Roma). Attraverso i suoi scatti si potranno riconoscere i volti celebri di attrici e attori degli anni ’50 e ’60, da Claudia Cardinale a Alain Delon, da Brigitte Bardot a Audrey Hepburn, che sfilano tra le vie della città eterna e in particolare a Via Veneto.
Carlo Riccardi è stato il primo paparazzo a debuttare davanti al fenomeno della Hollywood sul Tevere e grazie ai suoi ritratti le star dello spettacolo italiane e internazionali mettono in mostra la loro umanità e personalità. L’artista è riuscito ad avvicinare i grandi personaggi alla gente comune raccontandoli attraverso gli istanti che li ritraggono protagonisti della vita di tutti i giorni. Ed è proprio per mettere in evidenza il talento e il tratto poetico del fotografo romano che la mostra non è interamente dedicata alla Dolce vita.
Come la Commedia all’italiana che attraverso la risata riesce a far riflettere su temi sociali, politici e culturali italiani, La dolce vita de Carlo Riccardi vuole aprire una piccola finestra sulla società italiana degli anni ’50 e ’60.
A fianco alle immagini delle grandi star italiane e internazionali, dunque, troviamo per esempio le foto di giovani ragazze in fila davanti agli studi della Titanus in attesa di un provino (1954), o le modelle in sfilata durante il decimo Concorso Internazionale d’eleganza (1957).