Tom Hanks il 9 luglio 2016 ha compiuto sessant’anni. Nato a Concord – in California – nel 1956 da madre di origine portoghese e padre americano, Thomas Jeffrey Hanks studia recitazione teatrale alla California State University ed esordisce in televisione a fine anni Settanta/inizio Ottanta con la serie Henry e Kip (lavora in circa quaranta episodi) e apparendo in Love Boat, Taxi, Casa Keaton e in un episodio della celebre serie Happy Days.
Il suo esordio cinematografico avviene nel 1980 con una breve apparizione in He Knows You’re Alone di Armand Mastroianni, ma i suoi primi due ruoli da protagonista arriveranno quattro anni dopo, in Addio al celibato (1984) di Neal Israel e in Splash – Una sirena a Manhatthan (1984) di Ron Howard (al suo secondo film da regista), in cui lavora con Daryl Hannah e John Candy.
Nel corso degli anni Ottanta, sarà protagonista di numerose commedie (L’uomo con la scarpa rossa – 1985 – di Stan Dragoti, Un ponte di guai – 1985 – di Nicholas Meyer, Casa, dolce casa? -1986 -di Richard Benjamim, Dirsi addio – 1986 – di Moshé Mizrahi, Niente in comune – 1986 – di Garry Marshall, in cui lavora con Jackie Gleason – al suo ultimo film – ed Eva Marie Saint, La retata – 1987 – di Tom Mankiewicz, in cui lavora con Dan Ayckroyd, Big – 1988 – di Penny Marshall, in cui lavora con Robert Loggia e con cui ottiene la sua prima Nomination all’Oscar come Miglior Attore Non Protagonista, L’ultima battuta – 1988 – di David Seltzer, L’erba del vicino – 1989 -, di Joe Dante, la commedia poliziesca Turner e il casinaro – 1989 – di Roger Spottiswoode), che rappresenteranno il suo “biglietto da visita” per i film del decennio successivo.
Nel ‘90 interpreta Joe contro il vulcano di John Patrick Shanley e Il falò delle vanità, di Brian De Palma, in cui lavora con Bruce Willis, Melanie Griffith e Morgan Freeman.
Nel ‘93 interpreta (insieme a Meg Ryan) Insonnia d’amore di Nora Ephron. Il film, costato ventun milioni di dollari ne incasserà circa duecentotrenta, rimanendo in testa alle classifiche dei box office di tutto il mondo per circa due settimane. Con Meg Ryan lavorerà anche nella commedia C’è posta per te (1998), anch’essa diretta da Nora Ephron e dichiarato rifacimento del classico The Shop Around the Corner (Scrivimi fermo posta, 1940) di Ernst Lubitzsch interpretato da un giovane James Stewart e da Margaret Sullavan, e, molti anni dopo, in Ithaca (2015), diretto dalla stessa Meg Ryan.
Nello stesso anno (1993) recita in Philadelphia di Jonathan Demme (regista premio Oscar per Il silenzio degli innocenti – 1991) nel ruolo di Andrew Beckett, giovane avvocato omosessuale malato di AIDS, il quale, in seguito al fatto di esser stato licenziato dallo studio legale in cui lavorava, porta in causa i suoi ex superiori grazie alla collaborazione di un avvocato nero (interpretato da Denzel Washington). Philadelphia sarà un enorme successo (sia di pubblico sia di critica) negli Stati Uniti e nel mondo, e farà vincere a Tom Hanks il Golden Globe, l’Orso d’Argento al Festival Berlino e l’Oscar come Miglior Attore Protagonista (un altro Oscar lo vincerà Bruce Springsteen per la Miglior Canzone)
L’anno seguente vincerà nuovamente l’Oscar come Miglior Attore Protagonista per l’interpretazione del giovane ritardato Forrest Gump nell’omonimo film (1994) di Robert Zemeckis. Il film otterrà ben tredici nomination ai Premi Oscar, vincendone sei (fra cui Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura, Miglior Montaggio, e Migliori Effetti speciali. Con un budget di cinquantacinque milioni di dollari Forrest Gump ne incasserà circa seicentoottanta in tutto il mondo.
Nel ‘95 torna ad esser diretto da Ron Howard interpretando l’astronauta Jim Lovell in Apollo 13, film ispirato all’omonima vicenda degli astronauti della missione Apollo 13 del 1970. Il film otterrà nove Nomination ai premi Oscar (fra cui quella a Tom Hanks come Miglior Attore Protagonista) e verrà inserito dal New York Times nella lista dei mille migliori film mai girati.
Nel ‘96 esordisce dietro alla macchina da presa dirigendo la commedia musicale Music Graffiti, ambientata negli anni Sessanta.
Nel ‘98, oltre che nel già citato C’è posta per te, viene diretto da Steven Spielberg in Salvate il soldato Ryan. Il film, incentrato sullo sbarco in Normandia del 6 giugno 1944, otterrà ottimi consensi sia di pubblico sia di critica. Costato circa centoventi milioni di dollari e presentato fuori concorso al Festival di Venezia, riceverà undici nomination ai premi Oscar (compresa quella a Tom Hanks come Miglior Attore Protagonista) e ne vincerà cinque (Miglior Regia, Miglior Montaggio, Miglior Sonoro, e Migliori Effetti sonori)
L’anno seguente interpreta la guardia carceriera Paul Edgcombe ne Il miglio verde (1999) di Frank Darabont, tratto dall’omonimo libro di Stephen King.
Nel 2001 è protagonista di Cast Away di Robert Zemeckis, in cui interpreta Chuck Noland, agente del servizio espresso FedEx che naufraga su un’isola deserta. Tale interpretazione gli farà ottenere un Golden Globe come Miglior Attore Protagonista in un film drammatico e la sua quinta Nomination all’Oscar come Miglior Attore Protagonista. Nel successivo biennio, insieme a Steven Spielberg e con la collaborazione della HBO, produce la serie televisiva Band of Brothers – Fratelli al fronte (2001-02).
Nel 2002, insieme a Leonardo DiCaprio, interpreta Prova a prendermi di Steven Spielberg, tratto dalla vera storia di Frank Abagnale Jr., giovane truffatore che, negli anni Sessanta, è riuscito a farsi passare per pilota d’aereo, medico e avvocato. Il film incasserà oltre centosessanta milioni di dollari e farà ottenere a Christopher Walken (l’indimenticato Nick de Il cacciatore – 1978 – di Michael Cimino) una Nomination all’Oscar come Miglior Attore non Protagonista per la sua performance del padre di Leonardo di Caprio.
Nello stesso anno, recita nel ruolo del killer professionista Michael Sullivan in Road to Perdition (Era mio padre, 2002) di Sam Mendes, in cui lavora con il grande Paul Newman (al suo ultimo film), Jude Law e Daniel Craig.
Due anni dopo interpreta interpretato la commedia nera Ladykillers (2004), diretta dai fratelli Coen e, nello stesso anno, torna ad esser diretto da Steven Spielberg in The Terminal. Il film si rifà alla vera storia del rifugiato iraniano Mehran Nasseri, il quale, nel 1988, a Parigi, visse “inchiodato” nel Terminal 1 dell’aeroporto “Charles De Gaulle”.
Nel 2006 e nel 2009 interpreta il professor Robert Langdon, ne Il codice da Vinci di Ron Howard e in Angeli e demoni, anch’esso diretto da Ron Howard. Entrambi i film sono tratti dai libri (bestsellers) dello scrittore statunitense Dan Brown ed hanno ottenuto un ottimo successo sia di pubblico sia di critica. Pare che a breve interpreterà nuovamente il ruolo del professor Langdon ne Il simbolo perduto, che uscirà nel 2017.
Fra i due film, nel 2007, lavora con Julia Roberts ne La guerra di Charlie Wilson di Mike Nichols.
Nel 2011 torna dietro alla macchina da presa dirigendo (e interpretando) la commedia L’amore all’improvviso – Larry Crowne, in cui recita nuovamente con Julia Roberts.
L’anno seguente, insieme a Sandra Bullock, è protagonista di Molto forte, incredibilmente vicino (2011) di Stephen Daldry, tratto dall’omonimo libro di Jonathan Safran Foer, e in cui lavora anche con il grande Max Von Sydow, il quale ottiene una Nomination all’Oscar come Miglior Attore non Protagonista.
Nel 2015 è protagonista de Il ponte delle spie di Steven Spielberg, film ambientato all’inizio degli anni Sessanta, in piena Guerra Fredda fra gli Stati Uniti e l’allora Unione Sovietica.
Ancora attivo “a pieno ritmo”, i suoi ultimi film sono A Hologram for The King (2016) di Tom Tykwer, Inferno (2016) di Ron Howard, Sully (2016) di Clint Eastwood.
Articoli correlati
No related posts.