Tre anni fa, il 9 settembre 2013, moriva a Roma Alberto Bevilacqua.
Nato a Parma nel giugno 1934, all’inizio degli anni Cinquanta comincia a pubblicare i suoi scritti su invito di Mario Colombi Guidotti, all’epoca responsabile del supplemento letterario della “Gazzetta di Parma”. La sua prima raccolta di racconti, La polvere sull’erba, (1955), viene molto apprezzata da Leonardo Sciascia (1921-1989).
Nel ’61 pubblica la raccolta di poesie L’amicizia perduta.
Il suo primo successo editoriale è il romanzo La califfa (Rizzoli, Milano 1964). Il libro seguente, Questa specie d’amore, (Rizzoli, Milano 1965) vincerà il Premio Campiello . Di entrambi i romanzi lo stesso Alberto Bevilacqua curerà la versione cinematografica, dirigendola e scrivendola, vincendo, con Questa specie d’amore (1972), il David di Donatello per il Miglior Film.
Nel ‘68 vince la XXII Edizione del Premio Strega con L’occhio del gatto (Rizzoli, Milano 1968).
Fra gli altri libri, ricordiamo Un viaggio misterioso (Rizzoli, Milano 1972), con cui vince il Premio Bancarella, Umana avventura (Garzanti, Milano 1974), La festa parmigiana, (Rizzoli, Milano 1980), La donna delle meraviglie (Mondadori, Milano 1984), La Grande Giò (Mondadori, Milano 1986), Il Natale sulle acque del mio fiume (Gabriele e Mariateresa Benincasa, Roma 1989), I sensi incantati, (Mondadori, Milano 1991), con cui vince il Premio Bancarella, Il Po e le sue terre, (Turris, Cremona 1992), scritto insieme a Luigi Briselli, Anima amante (Mondadori, Milano 1996), Sorrisi dal mistero (Mondadori, Milano 1998) Gli anni struggenti, (Mondadori, Milano 2000), Viaggio al principio del giorno, (Einaudi, Torino 2001), Il Gengis, (Einaudi, Torino 2005), Storie della mia storia (Einaudi, Torino 2007), Romanzi (Mondadori, Milano 2010), Roma califfa (Mondadori, Milano 2012).
Inoltre, impossibile non ricordare la sua attività per il cinema, sia da regista (Attenti al buffone – 1975 – , la miniserie televisiva Le rose di Danzica – 1981 -, Bosco d’amore – 1981 -, La donna delle meraviglie – 1985 -, Tango blu – 1987 -, Gialloparma -1998), sia da sceneggiatore (Seddok, l’erede di Satana – 1960 – di Anton Giulio Majano, La cuccagna – 1962 – di Luciano Salce, La smania addosso – 1963 – di Marcello Andrei, l’horror I tre volti della paura – 1963 – di Mario Bava, Sette contro la morte -1964 – di Edgar G. Ulmer L’uccellino – 1964 -, episodio de La mia signora, Terrore nello spazio – 1965 – di Mario Bava, Anastasia mio fratello – 1973 – di Steno, Tutto suo padre – 1978 – di Maurizio Lucidi).
Nel 2010, tre anni prima della sua scomparsa, la collana Mondadori “I Meridiani” gli dedicherà un volume.
Alcune foto di Alberto Bevilacqua sono ammirabili nella mostra fotografica Vita da Strega, curata dall’Archivio Fotografico Riccardi e formata da cinquanta scatti del grande fotografo Carlo Riccardi il quale, il 3 ottobre 2016, compirà novant’anni, degli anni compresi fra il ‘57 e il ‘71, in quindici differenti edizioni del Premio Strega.