Il grande attore scozzese, interprete dell’Agente 007 e di film quali “Marnie” di Alfred Hitchcock, “Assassinio sull’Orient Express” di Sidney Lumet, “Il nome della Rosa” di Jean-Jacques Annaud, “Gli intoccabili” di Brian De Palma, “Mato Grosso” di John McTiernan, “Scoprendo Forrester” di Gus Van Sant, e molti altri, avrebbe novantatré anni.
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Nato a Edimburgo nel 1930 – è morto a Nassau nell’ottobre 2020 -, esordisce al cinema in una piccola parte (in cui non viene neppure accreditato) in Le armi del re (1954) di Herbert Wilcox, con Errol Flynn.
Dopo numerosi ruoli secondari – Il bandito dell’Epiro (1957) di Terence Young, Club di gangsters (1957) di Montgomery Tully, La grande porta grigia (1957) di Gerald Thomas, I piloti dell’inferno (1957) di Cy Endfield, in cui recita con Patrick McGoohan, Titanic, latitudine 41 Nord (1958) di Roy Ward Baker, il disneyano Darby O’Gill e il re dei folletti (1959) di Robert Stevenson, Il terrore corre sul fiume (1959) di John Guillermin, con Gordon Scott e Anthony Quayle, ed il celebre Il giorno più lungo (1962) di Ken Annakin e Andrew Marton -, ottiene il suo primo ruolo da protagonista in Scotland Yard sezione omicidi (1961) di John Lemont e si afferma come agente James Bond in sei film: Agente 007 – Licenza di uccidere (1962) di Terence Young, con Ursula Andress, Agente 007 – Dalla Russia con amore (1963), anch’esso diretto da T. Young ed in cui recita con la grande attrice di teatro austriaca Lotte Lenya (vedova di Kurt Weill ed ex Jennie de L’opera da tre soldi – 1929 – di Bertolt Brecht), Agente 007 – Missione Goldfinger (1964) di Guy Hamilton, con Honor Blackman e Gert Fröbe, Agente 007 – Thunderball (Operazione Tuono) (1965) di T. Young, con Adolfo Celi, Agente 007 – Si vive solo due volte (1967) di Lewis Gilbert, Agente 007 – Una cascata di diamanti (1971) di G. Hamilton.
Tutti film che, sia pur inframezzati da pellicole di alto livello – Marnie (1964) di Alfred Hitchcock, con Tippi Hedren e Diane Baker, La donna di paglia (1964) di Basil Dearden, con Gina Lollobrigida, La collina del disonore (1965) di Sidney Lumet, con Michael Redgrave, la commedia Una splendida canaglia (1966) di Irvin Kershner, il western Shalako (1968) di Edward Dmytryk, con Brigitte Bardot, La tenda rossa (1969), con Claudia Cardinale -, fanno di lui il James Bond per eccellenza.
Negli anni Settanta interpreta film quali I cospiratori (1970) di Martin Ritt, in cui recita con Richard Harris – in una superlativa “gara di bravura” in cui stabilire un “vincitore” sarebbe impresa a dir poco ardua -, Rapina record a New York (1971) di Sidney Lumet, con Martin Balsam ed un giovane Christopher Walken (al suo esordio cinematografico), l’inquietante Riflessi in uno specchio scuro (1973), anch’esso diretto da S. Lumet e considerato come una fra le migliori performances della sua intera carriera (e purtroppo è anche fra le meno note al grande pubblico), Zardoz (1973) di John Boorman, film di cui rimane memorabile il suo look (completamente calvo e con i baffoni), Assassinio sull’Orient Express (1974) di S. Lumet, tratto dal libro omonimo (1934) di Agatha Christie ed interpretato da Albert Finney, Lauren Bacall, Vanessa Redgrave, Martin Balsam, Ingrid Bergman, Jacqueline Bisset, Colin Blakely, Jean-Pierre Cassel, George Coulouris, John Gielgud, Rachel Roberts, Richard Widmark e Michael York, Ramsom, stato di emergenza per un rapimento (1974) di Nils Tahivik, con Ian McShane, L’uomo che volle farsi re (1975) di John Huston, con Michael Caine e Christopher Plummer, Il vento e il leone (1975) di John Milius, con Candice Bergen e Brian Keith, Robin e Marian (1976) di Richard Lester, con Audrey Hepburn, Richard Harris, Robert Shaw e Nicol Williamson, Il prossimo uomo (1976) di Richard C. Sarafian, con Cornelia Sharpe, Quell’ultimo ponte (1977) di Richard Attenborough, Cuba (1979) di R. Lester, con Brooke Adams, 1855 – La prima grande rapina al treno (1979) di Michael Crichton, con Donald Sutherland, ed il modesto Meteor (1979) di Ronald Neame.
Negli anni Ottanta, la terza fase della sua carriera comincia ancora con James Bond (il “fuori serie” Agente 007 – Mai dire mai – 1983 – di Irvin Kershner, remake del già citato Agente 007 – Thunderball), ma film quali Cinque giorni, una estate (1982) di Fred Zinnemann, Highlander – L’ultimo immortale (1984) di Russell Mulcahy e Il nome della Rosa (1986) di Jean-Jacques Annaud, tratto libro omonimo (Premio Strega 1981) di Umberto Eco, ed in cui recita con F. Murray Abraham, segnano un’ulteriore ascesa che culminerà con Gli intoccabili (1987) di Brian De Palma, con Kevin Costner, Andy Garcia e Robert De Niro, e con cui vince un meritato Oscar come Miglior Attore Non Protagonista, Il presidio – Scena di un crimine (1988) di Peter Hyams, Indiana Jones e l’ultima crociata (1989) di Steven Spielberg, con Harrison Ford, e Sono affari di famiglia (1989) di S. Lumet, con Dustin Hoffman.
Il successo prosegue negli anni Novanta con ruoli molto differenti fra loro, ad ulteriore conferma e dimostrazione della sua grandissima versatilità. Ricordiamo Caccia a Ottobre Rosso (1990) di John McTiernan, tratto dal libro omonimo di Tom Clancy, La casa Russia (1990) di Fred Schepisi, Robin Hood – Principe dei ladri (1991) di Kevin Reynolds, in cui recita nuovamente con Kevin Costner interpretando Re Riccardo Cuor di Leone, Mato Grosso (1992) di J. McTiernan, con Lorraine Bracco, Sol Levante (1993) di Philip Kaufman, in cui interpreta un elegante poliziotto, il drammatico La giusta causa (1994) di Arne Glimcher, Alla ricerca dello stregone (1994) di Bruce Beresford, Il primo cavaliere (1995) di Jerry Zucker, con Julia Ormond, Richard Gere e Ben Cross, ed in cui interpreta Re Artù di Camelot, The Rock (1996) di Michael Bay, Scherzi del cuore (1998) di Willard Carrol, con Gena Rowlands, The Avengers – Agenti speciali (1998) di Jeremiah S. Chechik, Entrapment (1998) di Jon Amiel, con una giovane Catherine Zeta-Jones (reduce dal successo di La maschera di Zorro di Martin Campbell).
Nel 2000 la sua ultima grande performance, Scoprendo Forrester di Gus Van Sant, in cui recita nuovamente con F. Murray Abraham.
Fra gli altri film ricordiamo Atmosfera zero (1981) di Peter Hyams, I banditi del tempo (1981) di Terry Gilliam, Obiettivo mortale (1982) di Richard Brooks, Sword of the Valiant – The Legend of Sir Gawain and The Green Knight (1984) di Stephen Weeks, Highlander II – Il ritorno (1991) di Russell Mulcahy.
Dopo il modesto La leggenda degli uomini straordinari (2003) di Stephen Norrington ed un paio di progetti non andati in porto, nel 2005 Sean Connery annuncia ufficialmente la sua decisione di abbandonare il cinema e si ritira a vita privata. Tre anni dopo rifiuta di tornare alla recitazione per interpretare nuovamente il ruolo del padre di Indiana Jones nel quarto film della saga (Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo di Steven Spielberg).
Attivo anche in televisione – soprattutto nei primi sette/otto anni della carriera – è apparso in vari film tv – The Condemned (1956) di Patrick Alexander, Blood Money (1957) di Ralph Nelson, Anna Christie (1957), Women in Love (1958) di Julian Aymes e Joan Kemp-Welch, Without the Grail (1960), Macbeth (1961) di Paul Almond, Anna Karenina (1961) di Rudolph Cartier, Adventure Story (1961) di Basil Dearden, Male of the Species (1969) di Charles Jarrott) ed in alcuni episodi di serie e miniserie – Dixon of Dock Green (1956), Sailor of Fortune (1956), The Jack Benny Program (1957), Disneyland (1959), An Age of Kings (1960), Freedom: A History of Us (2003).A teatro ha recitato in Sixty Glorious Years (1953) di Robert Nesbitt, South Pacific (1953) di Joshua Logan, Witness for the Prosecution (1955) di Robert Henderson, tratto da un racconto di Agatha Christie che due anni dopo verrà portato al cinema con il celebre Testimone d’accusa di Billy Wilder, Point of Departure (1955) di Frederick Farley, The Good Sailor (1956) di Frith Banbury, The Baccae (1959) di Minos Volanakis, The Sea Shell (1959) di Henry Kaplan, Anna Christie (1960) di Douglas Seale, Naked (1960) di M. Volanakis, Judith (1962) di Christopher Fry.