Virna Lisi l’8 novembre 2016 avrebbe compiuto ottant’anni.
È stata una fra le più grandi e premiate (sei Nastri d’Argento, un Prix d’interprétation féminine a Cannes, due David di Donatello per le sue interpretazioni e altrettanti alla carriera) attrici italiane l’ultima regina di un’epoca cinematografica irripetibile, donna caparbia e coraggiosa che non aveva mai voluto lottare contro lo scorrere del tempo, accettando di invecchiare, mostrandone i segni sul viso.
Al cinema esordisce all’inizio degli anni Cinquanta in modo del tutto casuale: suo padre Ubaldo, conosce il cantante Giacomo Rondinella, il quale, colpito dalla figura della ragazza, la presenta ad un produttore. Catapultata improvvisamente in un ambiente che non è il suo, la giovane Virna Lisi appare in una mezza dozzina di film partenopei, fra cui ricordiamo da E Napoli canta (1953) di Armando Grottini, Desiderio ‘e sole (1954) di Giorgio Pastina, Piccola santa (1954) di Roberto Bianchi Montero, Luna nuova (1955) di Luigi Capuano. Nel ‘55 le sue “quotazioni” aumentano considerevolmente grazie ad un remake del celebre Ore 9: lezione di chimica, che lo stesso Mario Mattoli rivisita ne Le diciottenni.
Nel ‘58, torna sul grande schermo su un set partenopeo, lavorando con Totò e Peppino De Filippo nella commedia Totò, Peppino e le fanatiche di Mario Mattoli.
All’inizio degli anni Sessanta Il grande regista teatrale Giorgio Strehler la manda a chiamare per la parte di protagonista ne I Giacobini di Federico Zardi, con cui ottiene lusinghiero successo al Piccolo di Milano.
A teatro lavora anche con Michelangelo Antonioni e Luigi Squarzina, mentre la sua immagine cinematografica cresce fino ad arrivare ad esser internazionale in Eva (1962) di Joseph Losey e ne Il tulipano nero (1963), di Christian Jacque, in cui lavora con Alain Delon.
Convocata ad Hollywood, recita con disinvolta padronanza in Come uccidere vostra moglie (1965) di Richard Quine, in cui lavora con Jack Lemmon. In ogni caso, si tratterà in un’esperienza di breve durata, in quanto i produttore americani cercheranno di sfruttare soprattutto – per non dire esclusivamente – il suo aspetto di bionda platinata (come confermato dai successivi U 112 – Assalto al Queen Mary – 1965 – di Jack Donohue, in cui lavora con Frank Sinatra, e Due assi nella manica – 1966 – di Norman Panama, in cui recita con Tony Curtis) e non le sue qualità interpretative.
Pertanto, dopo aver rescisso il contratto con la Paramount (nonostante una grossa penale da pagare), fa ritorno in Italia.
Nel ’63 aveva anche rifiutato la parte – della “Bond girl” Tatiana Romanova nel secondo film della saga di spionaggio di James Bond (Agente 007, dalla Russia con amore di Terence Young, interpretato da Sean Connery, la brechtiana Lotte Lenya e Robert Shaw). Al suo posto arriverà un’altra attrice italiana: Daniela Bianchi.
Nel ‘65 Dino Risi la vuole per il suo Le bambole (1965). Quel ruolo le aprirà nuove possibilità e da allora le verranno offerte numerosi parti interessanti in pellicole d’autore. Celebre è la sua interpretazione di Milena, la cassiera del bar di cui si innamorerà perdutamente il ragionier Bisigato (Gastone Moschin). Il film è Signore & signori (1966) di Pietro Germi, pellicola che verrà premiata con la Palma d’Oro al Festival di Cannes.
Fra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta alternerà ruoli più leggeri a interpretazioni drammatiche in numerosi film girati in Italia, in Francia, in Germania, in Gran Bretagna. oltre a co-produzioni americane ed europee: Il segreto di Santa Vittoria (1969) di Stanley Kramer (il regista de La parete di fango – 1958 -, del grande dramma giudiziario Vincitori e vinti – 1961 – e del celebre Indovina chi viene a cena? – 1967) con Anthony Quinn, Anna Magnani, Valentina Cortese e Giancarlo Giannini, La statua di Rodney Amateau, Il serpente di Henri Verneuil, con Yul Brynner, e Barbablù di Edward Dmytryk.
Sarà il ruolo di Suor Evangelina nei film Zanna Bianca (1973) e Il ritorno di Zanna Bianca (1974) entrambi diretti da Lucio Fulci e interpretati da Franco Nero, a farle maturare la scelta di fermarsi per qualche anno e poi di rallentare i ritmi di lavoro.
Dopo Al di là del bene e del male (1977) di Liliana Cavani e Ernesto (1978) di Salvatore Samperi, nell’80 vince un David di Donatello come Migliore Attrice Protagonista per il ruolo di Wilma Malinverni ne La cicala di Alberto Lattuada. Il ruolo è molto difficile che necessita di notevole concentrazione e determinazione. Wilma è una donna matura, la sua carriera – una volta piena di successo – come cantante è ormai in declino, e deve accettare ingaggi modesti. Per interpretarla, Virna Lisi dovrà ingrassare di oltre dieci chili.
Gli anni Ottanta coincidono con la grande, incessante espansione delle reti televisive, dove entrerà a far parte di numerosi sceneggiati e telefilm Rai.
Nello stesso tempo il cinema continua a darle soddisfazioni. Produce una serie di film come Sapore di mare (1983) di Carlo Vanzina, con cui vince un David di Donatello e un Nastro d’Argento come Miglior Attrice Non Protagonista, mentre l’anno successivo è sul set di Amarsi un po’ (1984), anch’esso diretto da Vanzina. Dopodiché arrivano i ruoli in …e la vita continua (1984) di Dino Risi, Cristoforo Colombo (1985) di Alberto Lattuada, Se un giorno busserai alla mia porta (1986) di Luigi Perelli, I ragazzi di via Panisperna (1988) di Gianni Amelio, Cinema (1988) di Luigi Magni, E non se ne vogliono andare! (1988) di Giorgio Capitani e il seguito E se poi se ne vanno? (1989), anch’esso diretto da Giorgio Capitani, Buon Natale… buon anno (1989) di Luigi Comencini, con cui vince il Nastro d’Argento e ottiene una candidatura sia al David di Donatello, La regina Margot (1994) di Patrice Chereau, Cento e una notte (1995) di Agnès Varda, Va’ dove di porta il cuore (1996) di Cristina Comencini, Il più bel giorno della mia vita (2002), anch’esso diretto da Cristina Comencini.
Nel 2001 interpreta magistralmente il ruolo della cinica Marchesa Maironi nel film televisivo in due puntate Piccolo mondo antico di Cinzia Th Torrini, tratto dall’omonimo libro di Antonio Fogazzaro, e in cui lavora con Alessandro Gassman, Claudia Pandolfi, Renato Carpentieri e Adalberto Maria Merli. Il libro di Fogazzaro era stato portato sul grande schermo nel 1940 in Piccolo mondo antico di Mario Soldati, interpretato da Massimo Serato, Alida Valli e Ada Dondini.
Nel 2009 Virna Lisi ottiene il riconoscimento più prestigioso: il David di Donatello alla Carriera.
Nel 2014, dopo oltre un decennio di assenza dal grande schermo, viene nuovamente diretta da Cristina Comencini nella commedia Latin Lover. Sarà il suo ultimo film, che uscirà nelle sale cinematografiche nel marzo 2015, tre mesi dopo la sua scomparsa.
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