“Una vita senza trucco. I miei primi 90 anni di cinema” presentato alla libreria Feltrinelli di viale Libia a Roma

Venerdì 4 novembre 2016, fra le 18.00 e le 20.00 il grande truccatore cinematografico Francesco Freda ha presentato il suo...

Francesco Freda, Paola Romoli Venturi e Andrea Minuz

Venerdì 4 novembre 2016, fra le 18.00 e le 20.00 il grande truccatore cinematografico Francesco Freda ha presentato il suo libro “Una vita senza trucco I miei primi 90 anni di cinema” presso la Libreria Feltrinelli di viale Libia 186.

Presenti la costumista e artista visiva Paola Romoli Venturi, autrice – insieme alla collega costumista Elisabetta Antico – del libro Fare costumi –  pubblicato in due volumi nel 2013 dalla Dino Audino editore nella collana “Manuali di Script” -, Andrea Minuz, docente di Storia del cinema italiano presso l’Università di Roma La Sapienza, e lo stesso Francesco Freda.

Un’autobiografia ricca di aneddoti e curiosità sul mondo dello spettacolo, e nello stesso tempo l’ appassionata testimonianza di un uomo non comune che ha dedicato l’intera vita alla ricerca della bellezza.

Francesco Freda (Foligno, 1925) è truccatore di lunghissimo corso. Studente di architettura all’Università di Roma, alla fine degli anni Quaranta comincia a lavorare nel cinema, diventando  nel giro di pochi anni uno fra i truccatori più apprezzati e richiesti del cinema italiano e internazionale. Nel corso dei suoi oltre sessant’anni di carriera (al ritmo di quattro/cinque film l’anno) ha lavorato per registi quali Luigi Zampa (Signori, in carrozza! – 1951 -, L’arte di arrangiarsi – 1954 -, Una questione d’onore – 1965), Pietro Germi (La città si difende – 1952 -, Il ferroviere – 1956 -, L’uomo di paglia – 1958 -, Divorzio all’italiana – 1961), Mario Bava (I vampiri – 1957 -, La maschera del demonio – 1960 -, La frusta e il corpo – 1963 -, Operazione paura – 1966 -, Lisa e il diavolo – 1972), Alessandro Blasetti (Amore e chiacchiere – 1957), Christian Jaque (La legge è legge – 1958), Valerio Zurlini (Estate violenta – 1959), Elio Petri (L’assassino – 1961), Michelangelo Antonioni (L’eclisse – 1962 -, Il deserto rosso – 1964 -, La notte – 1965 -, Professione: reporter – 1975), Joseph Losey (Eva – 1962), Bernhard Wicki (La vendetta della signora – 1964), Sergio Corbucci (Navajo Joe – 1966 -, Bersaglio mobile – 1967), Luigi Comencini (Senza sapere niente di lei – 1969), Vittorio Caprioli (Splendori e miserie di Madame Royale – 1970), Michael Cacoyannis (Le Troiane – 1971), Billy Wilder (Avanti! – 1972), Francesco Rosi (Lucky Luciano – 1973 -, Cadaveri eccellenti – 1976 -, tratto dal libro Il contesto di Leonardo Sciascia, Cristo si è fermato a Eboli – 1979 -, tratto dall’omonimo libro di Carlo Levi, Tre fratelli – 1981 -, Carmen – 1984 -, La tregua – 1997), Ettore Scola (Brutti, sporchi e cattivi – 1976 -, Una giornata particolare – 1977 -, La terrazza – 1980 -, Maccheroni – 1985 – La cena – 1998 -, Concorrenza sleale – 2001 -, Che strano chiamarsi Federico – 2013), Eriprando Visconti (Una spirale di nebbia – 1977 -, tratto dal libro La spirale di nebbia di Michele Prisco, Premio Strega 1966), Sergio Martino (La montagna del Dio cannibale – 1978), Roberto Faenza (Copkiller – L’assassino dei poliziotti – 1983), Maurizio Ponzi (Qualcosa di biondo – 1984), Lina Wertmuller (Sabato, domenica e lunedì – 1990 -, tratto dall’omonima commedia teatrale di Eduardo De Filippo) e altri. 

Ha curato il trucco di attrici quali Sophia Loren, Katharine Hepburn e Ava Gardner, e di attori come l’amico Marcello Mastroianni e Jack Nicholson.

Attivo anche nelle collaborazioni con registi esordienti come Carlo Alberto Biazzi con il film Il Viaggio di Simone e i corti Diva, L’attesa e Ricordi di un partigiano e con Gaetano Amalfitano nel thriller spiritistico Spiriti come noi. Gaetano Amalfitano ha anche realizzato un documentario – intitolato Nel trucco del cinema italiano – sulla sua carriera -.  Oltre a Una vita senza trucco. I miei primi 90 anni di cinema – pubblicato da Diari e Memorie -, ha pubblicato il libro 50 anni allo specchio senza mai guardarsi (Gremese, 2005) in cui racchiude tutto il diario della sua vita di truccatore con interessanti aneddoti su attori e registi e L’amore non ha fine (Azimut, 2009), con la sua raccolta di poesie dedicate ad Anna Allegri, sua moglie e fondatrice della sartoria Annamode, attiva da molti anni – con eccellenti risultati – nel cinema e nel teatro internazionale, e L’artigiano della bellezza (Edizioni del Rosone, 2014). 

 

Alessandro Poggiani

Alessandro Poggiani

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da vent'anni circa, ha lavorato come battitore per libri, saggi ed articoli, e come segretario di produzione per un docufilm su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore, con la Dino Audino editore e con AGR. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e fotografo in occasione di incontri, dibattiti, presentazioni di libri, fiere librarie, vernissages e spettacoli teatrali.